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Mercoledì 27 Aprile 2011

UN RITORNO ANNUNCIATO
di Marcelo Mariani

Nei giorni di Pasqua numerosi delitti e fatti hanno reso la cronaca meno lieta di come avrebbe dovuto: la donna napoletana uccisa misteriosamente ad Ascoli, il bimbo che è caduto dalla finestra a Roma, i due carabinieri aggrediti da alcuni ragazzi e di cui uno è in fin di vita, la giovane donna che muore banalmente e prima di partorire due gemelli, un dirottatore sul volo Alitalia Parigi-Roma, e poi accoltellamenti di giovani, violenze su una bimba da parte di un ragazzino, violenze su ragazze straniere da parte dei parenti perché colpevoli di volere una vita normale come tutti i giovani…
E poi, inaspettata visto il periodo particolare, ancora la cacciata dei rom dai loro campi di stracci nella capitale, vera pulizia di Pasqua, perché non si venga a dire che la decisione è stata casuale.
E infine ha attirato parecchio l’attenzione la – vogliamo dirlo – un po’… imbarazzata e forzata “accoglienza” degli stessi lì per lì avvenuta nella Basilica di S. Paolo, territorio del Vaticano. Anche se poi comunque risolta cristianamente ospitando quei rom in altre strutture cattoliche. Ma quale migliore occasione per il Vicario di Cristo, a Pasqua, verso i più derelitti, scacciati da un sindaco di indubbia appartenenza e professione di fede politica, in un momento in cui masse di poveracci attraversano il mare, sfuggono da guerra e miserie, cacciati via da Francia e Italia, rimpatriati, ingombranti… quale migliore occasione per il Papa di dare un esempio diverso, forte, diretto… un Papa che accoglie di persona nella propria casa i rom che letteralmente gli bussano alla porta, capite? Che dà il primo posto alla sua tavola ai più afflitti.
Anziché un bell’uovo di cioccolata, perché invece non donare la più gradita “sorpresa”, quella del Papa, che lui stesso si fa misero tra i miseri? Anche simbolicamente che alto significato: un popolo errante da sempre che finalmente trova accoglienza. Né avrebbe mai potuto apparire come una esibizione quasi studiata.
Che esempio sarebbe stato per un istantaneo riscatto della Chiesa e in occasione della beatificazione di un suo grande figlio, quale migliore occasione per sottolineare un gesto d’amore in casuale coincidenza con l’evento dell’1 maggio di Giovanni Paolo II? Quale migliore occasione per riscattare ogni pedofilia, ogni fragilità, ogni traffico di denaro, ogni critica attuale verso il luccichìo di una vera corte, forse l’ultima ancora rimasta al mondo come tale, e così evidente e effettiva.
Quale migliore occasione, per annunciare solennemente il ritorno del Signore, di quella della Pasqua che la Chiesa Cattolica ricorda come il giorno della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo? E che coincideva ora con quella della Chiesa Ortodossa, che coincideva con quella del popolo Ebraico, che coincideva con l’esodo e la ribellione e forse il riscatto – anch’essa sì o no una Pasqua? – di milioni di Musulmani di tanti popoli Arabi in terre di schiavitù e di sofferenza. Quale occasione per rendere “fatti” quanto viene giustamente e continuamente ammonito verso lo Stato laico, pazientemente indicato ai cittadini di ogni Paese, solennemente proclamato dai pulpiti domenicali.
Resurrezione per i Cristiani vuol dire che Gesù è di nuovo fisicamente vivo e operante, ma naturalmente dove Lui lo ritiene necessario e non dove altri decidono per Lui che debba stare. E se sino a ieri stava in Cielo o chissà dove, oggi può decidere di stare a Roma. O no? A chi deve chiedere il permesso o quale trafila percorrere? O nella qualità di Figlio di Dio non è forse libero di seguire la volontà del Padre e quindi logiche per l’uomo imperscrutabili e perciò non tutte scritte o rivelate o profetizzate, o correttamente capite? Ma che il Signore può forse essere imprigionato in logiche non sue?
E’ vero che decine di migliaia di religiosi cattolici vivono, soffrono, muoiono, soccorrono ogni giorno tanta parte dell’umanità in nome della loro Fede, ma lo stesso fanno in vario modo altrettante decine di migliaia di volontari d’ogni fede e d’ogni laicismo ogni giorno, e dappertutto nel mondo. Ma un’occasione simile per il Vertice massimo della Chiesa… Amor discendit non ascendit! Da lassù, da quelle stanze dorate, se il Papa fosse sceso tra i suoi poveri, così, d’impulso, come Pio XII a San Lorenzo dopo i bombardamenti macchiandosi del sangue dei feriti e dei caduti, come Giovanni XXIII che usciva per Roma in incognito e diceva dalla finestra con semplicità “portate la carezza del Papa”, come Paolo VI spintonato alla Via Crucis a Gerusalemme e altrove anche aggredito, come Papa Giovanni Paolo I morto per la sua semplicità e purezza, come Giovanni Paolo II che anche lui andava in giro per Roma in incognito e recitava nuotava sciava… ma amava. E diceva “cercate il Signore nel cuore di Roma”, e che ripulendo in quattro e quattr’otto dall’ateismo il mondo ha offerto eroicamente se stesso ad ogni vendetta.
Quale migliore occasione per lui per fugare come miserie gli accenni al grigiore cupo dei tempi e luoghi della sua giovinezza, quale migliore occasione – quand’anche fosse colpevole di chissà cosa – che quella di rendere istantaneamente più candido di ogni abito la sua anima e quella della Chiesa intera con l’abbraccio di uno zingaro puzzolente col codino e di chissà quale religione e che magari avrebbe in quel momento anche approfittato per portargli via l’anello o la croce d’oro.
E se quello zingaro fosse stato fisicamente e personalmente Gesù? Non è Ritorno nella gloria quella di essere tra un popolo da sempre errante e che bussa perché si spalanchi una porta?
Quale migliore occasione per un Papa e così dare un esempio eloquente a tutti noi, che siamo quotidianamente “infastiditi” da zingari, romeni, tunisini, somali… che non svolgono a dovere il loro ruolo di poveracci rimanendo ai margini e ben nascosti, ma anzi osano con i loro cellulari manifestare ai confini, davanti ai consolati, e ora “pretendere” addirittura di entrare in Vaticano!
Quale migliore occasione per distinguersi e non accomunarsi con uno Stato che cerca di risolvere il problema con 500 euro a famiglia, facendosi invece coinvolgere ad integrare l’offerta “in effetti modesta” con altri 500 messi a disposizione da una struttura cattolica collegata alla Chiesa.
E se davvero tra quel popolo vi era Gesù, il Giusto, Risorto e Ritornato come da Lui stesso annunciato? Che gli avremmo offerto con tale proposta? Un pezzetto di cioccolata e 1.000 euro a metà con lo Stato per tornarsene indietro… E dove? Nel Tempo?
Quale migliore occasione è stata perduta per proclamare così, semplicemente, gridandolo dappertutto: “Il Signore Risorto è tornato, il Giusto è tornato tra noi, ve lo confermo confondendomi tra voi e consentendoGli di manifestarsi”!
Quale occasione perduta!
Ma quante altre opportunità di riscatto si ripropongono di nuovo uguali anche oggi, dopo l’intesa cordiale di due esponenti politici che decidono in questi giorni come palleggiarsi questi straccioni, da un lato bombardandoli con “bombe intelligenti” e dall’altra cacciandoli via come pericolosi appestati… mentre sono ben capaci di accordarsi sugli enormi affari delle rispettive multinazionali, sulle reciproche esigenze elettorali, sull’atomo, sul vino migliore e sulle donne più belle. Ma sono incapaci di un gesto autentico d’amore, categoria che non sanno proprio cosa significhi.
D’altronde l’Amore dovrebbe essere appannaggio di ben altri potenti. E allora che si aspetta ad aprire tutti, non solo simbolicamente come esortava Giovanni Paolo II, ma fisicamente e nei due sensi, la propria “porta a Cristo”, perché Cristo, il Giusto per eccellenza, entrerà comunque da quella porta d’improvviso, “spalancandola”, perché è già, e non per tutti in anonimo, tra la massa degli ultimi.
Gabriella Carlizzi tutto questo lo aveva annunciato pubblicamente il 9 dicembre 1992, e per questo fu derisa, offesa, perseguitata, arrestata e processata, anche utilizzando la P2, e si disse addirittura “scomunicata”; ma così non fu, perché non si poteva scomunicare – e la Chiesa lo sa assai bene – chi ha compiuto per tutti, eroicamente, la massima professione di Fede.

Didascalie (dall'alto verso il basso):

1. Icona ortodossa di Gesù Re 
2. Rom nella Basilica di San Paolo fuori dalle mura
3. Gabriella Carlizzi in Missione in Terra Santa

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