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Sabato 19 Maggio 2012

ATTENTATO A BRINDISI
I giornali annunciano, i giornali parlano, i giornali spiegano.
Alcuni “poteri forti” si parlano a modo loro, e si rispondono; questa volta a Brindisi.
La concordia europea che non si è riusciti ad affondare a gennaio tra le scholae del Giglio, si è provato oggi a riaffondarla, e ancora dinanzi ad una scuola.
di Marcelo Mariani


I quotidiani di sabato con grande evidenza riportavano alcune notizie tra le quali una poneva, inquadrava l’Italia al centro dell’attenzione. A Camp David centro del mondo occidentale per lo svolgimento del G8, a rappresentare autorevolmente l’Italia c’è Monti forte delle misure draconiane assunte che hanno consentito all’Europa da novembre ad oggi di non dover ancora affrontare una reazione a catena di fallimenti innescata dal default della Grecia. E poi via via le altre. La magistratura invia un avviso di garanzia ad un alto prelato, mons. Vergari ex rettore della basilica romana di S. Apollinare, in merito alla scomparsa di Emanuela Orlandi con l’accusa di sequestro di persona, con l’aggravante della minore età della vittima e in concorso con esponenti della banda della Magliana. Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera annuncia un piano di opere pubbliche per 100 miliardi di euro a partire dal 2012 pari al 5-6% del pil e con una previsione di 400 mila nuovi posti di lavoro entro il 2015. La Fiat manda in cassa integrazione a Mirafiori 5400 dipendenti, ma è la prima volta che questi sono in stragrande maggioranza colletti bianchi. La Cei del cardinale Bagnasco fa sapere che in vicende di abusi commessi da sacerdoti pedofili, le denunce dovranno partire dalle vittime e che i vescovi non potranno scavalcare la giustizia civile e pertanto non saranno obbligati a denunciare i casi di abusi, dovranno però collaborare con le famiglie delle vittime. Queste a mio avviso le notizie di prima pagina più parlanti tra loro, ma oltre a queste nelle pagine seguenti ne erano poi presenti anche altre ben espressive delle dinamiche che giornalmente governano il nostro Paese. Una per tutte era che la Carovana della Legalità sarebbe arrivata anch’essa sabato a Brindisi, con la partecipazione di Don Ciotti per un tour in Puglia contro tutte le mafie in memoria della strage di Capaci dove vent’anni fa trovarono la morte Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo assieme agli uomini della loro scorta.
Ma proprio quest’ultima notizia che pareva quasi nascosta fra le pieghe di eventi per la cronaca del giorno in apparenza più significativi, avrà nella stessa giornata di sabato un’immediata puntuale risposta che qui vediamo coincidere con la deflagrazione avvenuta dinanzi alla scuola di Brindisi, terribile ammonimento all’intero sistema Italia, espressione di micidiale potenza e precisione, e con precisi riferimenti. Al di là delle rivendicazioni che di certo prima o dopo ci saranno e che si cercherà di interpretare o di rifilare come credibili, oppure dell’individuazione dello squilibrato di turno.
Il messaggio lanciato è stato dettagliatissimo: 1) sabato a Brindisi arrivava la carovana antimafia; 2) la scuola colpita è intitolata a Francesca Laura Morvillo Falcone; 3) la scuola e le studentesse avevano ricevuto nel 2007 il primo premio a Roma del concorso “La legalità nel quotidiano” con un loro spot; 4) il momento dell’esplosione determinata con un comando a distanza è stato quello dell’arrivo di altri studenti con due pullman provenienti da Mesagne, mentre un’altra cinquantina di studenti erano già dinanzi alla scuola; 5) Mesagne è una località culla della Sacra Corona Unita e luogo di alcune recentissime iniziative antimafia; 6) alcune delle studentesse appartengono a famiglie di pentiti, altre però a famiglie di mafiosi.
Tutta questa precisione operativa, se da un verso è chiara per le indicazioni che dà, dall’altro è assai sospetta per eccesso di riferimenti. E da tale precisazione ci si può muovere per vederne il collegamento con la più ampia situazione nazionale e quindi ancor più oltre per leggerne il suo riflesso sul piano internazionale.
Caliamoci prima nella dimensione nazionale e leggiamo le possibili destinazioni del messaggio criminale. Gli appalti pubblici di prossima assegnazione dopo l’annuncio di Passera non devono debordare dagli accordi e dalle attese della malavita assunti con i poteri compiacenti. La Chiesa e le sue appendici non devono ostacolare con i propri esponenti più credibili le ambizioni mafiose e pseudomafiose di nuovo genere pena l’attivarsi dei ricatti per le diverse vergogne ecclesiastiche.
La Fiat che è la più grande azienda privata nostrana batte cassa mandando i suoi dipendenti in cassa integrazione dovrà come le altre grandi aziende lasciare spazio anche alle ambizioni malavitose. Ecco, può vedersi così delineare l’azione man mano che dal vertice della cupola occulta digrada sino al livello dell’attentatore, e come nella sua applicazione si deve ogni volta assestare e trovare consensi, logiche e coperture.
Passando ora alla scena internazionale, abbiamo tutti appreso da tempo che le cinque criminalità organizzate italiane, ormai di fatto costituite in consorzio con il sistema della corruzione politico-finanziaria italiana, rappresentano la maggiore azienda italiana. Le finanze controllate da tale consorzio tengono di conseguenza sul filo del rasoio tutti i nostri indici economici e quindi il nostro equilibrio finanziario e quindi la nostra credibilità internazionale.
Come un individuo definito seminfermo di mente non è più credibile e le sue dichiarazioni non possono essere assunte dai giudici per l’estensione di sentenze di condanna o di assoluzione, così un Paese preda frequente di crimini tanto destabilizzanti non può essere credibile nello scenario mondiale.
Ecco ancora l’Italia tirata in ballo nello scontro fra poteri mondiali a fare da elemento di stabilizzazione dell’economia per la laboriosità della maggioranza della sua gente oppure ad essere elemento di destabilizzazione per l’eccellenza organizzata della sua criminalità.
E che di Italia e di Europa si parli nell’attentato lo si legge bene sulla facciata della scuola Morvillo Falcone dove sono ben in evidenza i simboli, le stelle della Repubblica italiana e dell’Unione Europea.
Lo scontro distruttivo cercato dalla Rosa Rossa nel suo disegno di prevalenza tra le massonerie dominanti operando questa volta a Brindisi, è stato smascherato ancora una volta, anche se è stato di certo previsto lo schettino di turno a confondere ogni cosa.
In tutto questo scenario però ancora una volta – ma sarà ormai sempre così – troviamo anche un aspetto incoraggiante, infatti l’attacco criminale rivolto da Brindisi al sistema Italia e per esso all’Europa, anche stavolta come a gennaio per la Concordia, non è riuscito a compiere la strage nei termini devastanti in cui evidentemente era stata programmata. Il sorriso indimenticabile della giovanissima Melissa Bassi e la certezza delle condizioni delle sue compagne ferite seppur gravemente ci confermano come ancora una volta una mano provvidenziale abbia limitato di molto la strage compiutasi in mezzo ad un centinaio di giovani suoi coetanei rimasti illesi, segno e annuncio che la vera Giustizia non consentirà di colpire impunemente degli innocenti perché ben presto toccherà ai criminali d’ogni sorta pagare duramente.

Descrizione immagini (dall'alto verso il basso):

- foto di gruppo dell'ultimo G8;

- Melissa Bassi;

- la scuola Morvillo Falcone;

- Giovanni Falcone e Paolo Borsellino;

- rosa rossa.

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