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“Gabbare l’asino” e’ un mestiere antico quanto il mondo, un mestiere che pare tornare di moda se lo si svolge sotto la torre degli asinelli, grazie alle lezioni del maestro e re della mortadella, che ci insegna l’alchimia della consolazione secondo il metodo della presa per i fondelli….. l’asino saremmo noi italiani, e i fondelli sono pure i nostri, ammesso che non si strappino a causa dell’usura che li ha consumati fino alla trasparenza….. gia’… di governo in governo, siamo stati agguantati sempre per lo stesso posto…

Il carico da dodici quest’anno ce lo ha messo sul groppone la tv del Cavaliere insieme a mamma Rai, che d’amore e d’accordo, da quando hanno capito che aria tira tra gli italiani che si arrovellano la mente pur di tirare fuori almeno il tradizionale cenone della Vigilia, in un’operazione sofisticata da lavaggio del cervello, ci rifilano trasmissioni su trasmissioni a base di pesce azzurro…

Ed ecco che si esaltano le qualità delle sardine, ben più salubri per il corpo e per le tasche delle ormai monotone ostriche e aragoste, che finiranno per punizione sulla tavola del Presidente del Consiglio e del suo alter ego, mister Berlusconi.

Ammirevole lo spirito di sacrificio dei due leeders, se solo pensiamo che saranno costretti a far piazza pulita dei pesci di lusso, invitando veline e soubrette, tanto per dare un colore in più alla tavola, quel color carne o salmone chiaro, in perfetta armonia con le palle dell’albero tradizionale, e gli sguardi sbieghi delle loro signore, che forse chissà vorrebbero tanto rifarsi le tette e mostrare i decolté da capogiro, e catturare almeno per una sera, lo sguardo malizioso dei mariti “fuori ordinanza”…

Intanto, le massaie ormai convinte che più di un chilo di sardine fresche non possono permettersi, pensano come presentare il piatto in tavola senza suscitare in alcuno, il sospetto della “povertà”.

E sembra di vederla, come nella scena di un film, la serata in casa di Pierino, il quale già dalla mattina presto aveva annusato scendendo per le scale l’odore pungente delle sarde, un odore assai più forte delle alici, ma certo non immaginava che quei pascetti sarebbero stati invitati a casa sua per la cena della Vigilia.

Che delusione per Pierino, fratello virtuale di tutti quelli come lui, che in questo Natale subiscono la beffa delle beffe, dopo aver pregustato per un anno intero, i tagliolini all’astice, scampi con salsa rosa, e tanto altro ben di Dio, evidentemente acquistato in Paradiso dal Governo italiano, per salvaguardare la salute dei cittadini.

La tavola è apparecchiata, e uno ad uno si siedono, prima la nonna, poi il papà, le due sorelle di Pierino Monica e Romina, e naturalmente Pierino…. Tutti in attesa che la mamma, porti il piatto forte della serata.

Ed eccolo il vassoio, contornato di spicchi di limone, quasi a fare da corona, ad una montagna di sarde fritte…..quando Pierino scatta in piedi come una molla, e dà sfogo alla sua rabbia…

“A mà, puro stasera se dovemo magnà le sarde? ..
E’ un anno che ce le rifili e provi a convincece che fanno bene alla salute, al cervello… ma che dovemo diventà scienziati?
Oppure se tratta dei soldi che se sò magnati i politici, insieme all’aragoste, lasciandoce le lische pe li gatti?
Nun me dirai che questa è l’ultima pensata del signore della mortadella…..?
Mò capisco perchè da un mese la televisione ce sta a fa il lavaggio del cervello…..
Ma dimme ‘n po’, mà , nun sarà che ‘sti potenti se sò scimuniti proprio perché loro il sapore delle sarde nun sanno manco ‘ndo sta de casa….?

“Questo è quello che ce passa lo Stato, e poi la spesa l’ho fatta co li soldi che m’ha dato vostro padre, e se proprio lo volete sapè, ho fatto puro debito col pescivendolo….”

Il padre che era stato zitto fino a quel momento, chiede a tutta la famiglia un minuto di silenzio,
dice che vuole comunicare loro una decisione presa.

“Ninè, vieni qua , e voi figli miei stateme a sentì e cercate di capirmi, e anche voi mà, che puro chissà quanti Natali avete passato nel sacrificio, quando io ero piccolo, e papà era tornato dalla guerra…. Certo allora se facevano li sacrifici, ma ne valeva la pena , perché quella che se viveva insieme alla povertà era la speranza, la speranza che il sangue dato per la Patria desse i frutti per un mondo migliore…..
Ma così no, li vedete i calli sulle mie mani?
E questo ve sembra un prezzo giusto, pe potesse permette a Natale un piatto de sardine?
No, io non ce sto più, vado volontario in missione de Pace, come tanti altri, almeno il prossimo Natale ve potrò regalà quello che non avete trovato sotto l’albero….
E voi figli miei non dovete sentirvi diversi dai figli de un Berlusconi o de un Prodi, vedrete che le sardine prima o poi le mangeranno tutti…

E me raccomanno, nun piagnete, seppuro dovessi saltà in aria co ‘na bomba, come un “eroe” godeteve un giorno da figli di un eroe, quanno il Presidente della Repubblica ve stringerà la mano, mentre la mia bara col tricolore sopra scenderà dall’aereo, e lì ce daremo l’ultimo saluto….
E allora vedrete, che almeno le sardine non le mangerete più….”

(Produzione della Mond&Editori Films – 2007)

A noi della Redazione non ci resta che ricambiare gli auguri di Natale agli uomini che governano le nostre tasche, ma che mai riusciranno a governare il nostro pensiero libero, sperando che anche loro abbiano la fortuna di permettersi un cenone della Vigilia, senza colesterolo…

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