Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............

GABRIELE SANDRI NON POTEVA MORIRE NELL’ANONIMATO DI UNA MALATTIA, LUI CHE HA SEMPRE AVUTO IL SUO PUBBLICO, PER LA SUA NATURA PROTESA VERSO TUTTO CIO’ CHE E’ CHIASSO, ALLEGRIA, MA ANCHE IRASCIBILITA’, VIOLENZA. SAREBBE GIUSTO CHIEDERSI, SE VOGLIAMO TESTIMONIARE IL SENSO DI UN’ANALISI EQUILIBRATA DEI FATTI, QUANTA VITA GABRIELE HA SPRECATO DI SE STESSO? UN GIORNO DOPO L’ALTRO, SENZA SOSTA, SENZA RISPETTO PER I LIMITI DELLE PROPRIE ENERGIE, SENZA MAI RIGENERASRI IN UNA GIORNATA DI RIFLESSIONE, MA SEMPRE PIU’ ALLA RICERCA DI AFFOGARE ANCHE UN SOLO PENSIERO, NEI RITMI ASSORDANTI DI UN’ESISTENZA CHE NON HA GIORNO, NON HA NOTTE, NON HA ORE, UNA VITA SENZA TEMPO…

UNA VITA PARADOSSALMENTE SIMILE A QUELLA DI CHI INDOSSA UNA DIVISA, TRA TENSIONI SOCIALI CHE ESPLODONO DA UNA PARTE ALL’ALTRA DEL PAESE, LOGORANDO I NERVI, INIBENDO I PROCESSI ATTENTIVI DELL’EQUILIBRIO, DI QUEI FRENI CHE NON RISPONDONO PIU’ AI COMANDI DEL CERVELLO, ORMAI SOPRAFFATTO DALL’ISTINTO, DALLA RABBIA CHE CRESCE OGNI GIORNO IN QUESTA NOSTRA SOCIETA’ SBRANATA DALLA FEROCIA DEL NULLA…..

Io non so quanti rifletteranno sulle parole che il mio cuore sta dettando alla luce dell’ultimo tragico evento, e nemmeno so quanti giudicheranno folle il mio pensiero, che in un faccia a faccia con la mia stessa coscienza, mi ha portato a scrivere che le vittime di quanto si è verificato ieri, sono due, e non una, così come è convinzione dell’intera collettività.

E vorrei andare oltre, senza alcuna ipocrisia, vorrei che almeno sul piano delle ipotesi, si considerasse l’eventualità di veder concludersi la giornata di ieri, con un numero di vittime assai maggiore, di quell’unica vita di Gabriele, che oggi giace e rappresenta nella sua notorietà, i tanti ignoti che pure sono morti in analoghe situazioni di violenza.

Se abbiamo sull’Altare della Patria, un milite ignoto che porta il nome di tutti coloro che sono caduti sul campo di battaglia, cerchiamo di dare un senso alla morte di Gabriele riconducendo al suo nome, le migliaia di giovani come lui, che sono stai uccisi nel silenzio della società, privi di tifosi, semplicemente perché sconosciuti, meno fortunati, figli di povera gente, coinvolti casualmente in una sparatoria, o in una lite tra automobilisti, senza avere mai intravisto i luccichii delle notti infinite, là dove in un microcosmo esclusivo è consentito entrare solo ai cosiddetti “Vip”.

Gabriele, sono certa che anche tu stai leggendo queste mie parole, che potrebbero apparire quasi prive di compassione verso quel bellissimo giovane , tante volte baciato dal vento caldo di un’estate in barca, o dal sole delle vette più alte, quel bellissimo giovane che devi esserti sentito un “dio” per i fans inebriati dalla tua musica, la tua creatività, circondato chissà da quante ragazze, conquistate da ciò che appariva in te gioia di vivere….. fino ai primi albori di un caffè, e un fugace velo di malinconia quando già la notte se ne andava, mentre avresti voluto fermarla, per non essere solo ad aspettare un altro giorno….

Mi chiedo dove sarà la tua anima in questo trapasso, mi chiedo come valuterà il Signore il bagaglio di una vita che seppure breve, l’hai resa tanto, troppo intensa, fino a vedertela portare via così, come quando un bambino allenta distratto la manina che stringe il filo del suo aquilone…. mentre splendente nei suoi colori lo accompagna con lo sguardo verso il cielo, oltre il cielo….

E ben sapendo quali sentimenti erano esplosi in te, fino al colpo mortale, sento di chiedere al Signore di usare per questa sua creatura, la misericordia infinita che non ti sarà negata, se da dove ti trovi riuscirai a placare dall’ira quanti ti hanno amato e ti ameranno ancora, se riuscirai ad ottenere il grande miracolo, pur senza offendere la giustizia, di trasformare questa immensa ondata di odio, di vendetta, in una sorgente d’amore, di perdono, perché tu sia accompagnato verso la luce di Dio dai tifosi della squadra più forte del mondo, i tifosi della Pace.

Penso al Poliziotto, penso ai tanti problemi che esasperano la vita privata di ciascun uomo, problemi che devono dimenticare, appena indossano una divisa, mentre non sanno come arrivare alla fine del mese, loro chiamati a servire lo Stato, loro chiamati a difendere il cittadino, loro che sopraffatti da un vivere senza futuro, perdono la testa, e sparano….

E’ vero, episodi così non è la prima volta che capitano nel nostro Paese, ma vorrei testimoniare le tante volte che ho raccolto le lacrime di poliziotti o carabinieri, persone che nella disperazione avrebbero voluto puntare quell’arma contro loro stessi.

Guai, se la morte di Gabriele valesse così poco da innescare una guerra tra cittadini e forze dell’ordine, sarebbe come uccidere Gabriele, uccidere il vostro amico, che lo rendereste moralmente responsabile di altro spargimento di sangue.

E al Capo dello Stato, vorrei dire che prima ancora di preoccuparsi dell’immagine del nostro Paese, di fronte ad eventi come questo, i cui filmati fanno il giro del mondo, raggiungendo anche i Paesi che minacciano il terrorismo, vorrei dire che forse fatti di questo genere dimostrano che il Male, l’inciviltà, la violenza, l’odio, sono sentimenti che accomunano l’intero genere umano, sentimenti che non ci consentono di chiamarci fuori dalla cultura della morte, come se noi fossimo immuni da quanto non ci è dato prevedere del lato peggiore della natura dell’uomo.

Sono finiti i tempi dei panni sporchi da lavare in casa, se è vero che si parla di globalizzazione, oggi dobbiamo avere il coraggio di mostrare le nostre miserie, al pari di come mostriamo le nostre virtù, spesso peraltro millantate.

Il mondo sta vivendo il periodo peggiore della storia dell’umanità, e noi ci preoccupiamo dell’immagine, anziché di cambiare radicalmente nella sostanza?

E come pensate che venga giudicata la nostra immagine, nel vedere un Presidente Cossiga in piena armonia con i leeder storici delle Brigate Rosse, presentarsi al pubblico in trasmissioni come

“La storia siamo noi”?

E quando altre immagini fanno il giro del mondo, come la strage di Capaci, come la strafe di via D’Amelio, come la storia della Uno Bianca, o dell’Arancia Meccanica, come la Banda della Magliana, o i Marsigliesi, come l’attuale e ben viva Giostra del Potere che detiene la nostra Capitale, (vedi nel sito)…. O i tanti altri orrori che ci identificano , la pedofilia di insospettabili, delitti efferati che restano senza un colpevole, a meno che non s chiami Pacciani, quando ben sappiamo dove sono occultate le tante verità di cui tutti dovremmo vergognarci…

E ancora ci si preoccupa dell’immagine? E perché la stessa preoccupazione non ci è venuta ogni volta che abbiamo visto trucidare poliziotti e carabinieri, o altre forse dell’ordine, trucidare dalla nostra stessa gente, criminali che oggi vantano posti di lavoro di primo livello, criminali che scrivono sulle testate giornalistiche più accreditate, criminali per i quali si fanno scioperi della fame, in barba alle sentenze del Giudici da cui sono stati condannati.

Tutto questo, non fa forse parte, dell’immagine di un Paese?

O ci sentiamo davvero migliori degli altri?

Dobbiamo riconoscere questa pur scomoda uguaglianza, e convincerci che solo così, potremo sperare di raggiungere l’uguaglianza nel Bene, nei valori, tra noi e ogni altro popolo, e allora cesseranno le guerre, si placherà la violenza, si potrà conquistare la Pace con esempi di Pace, e nella consapevolezza che dire Pace è sentirci uguali, nel bene e nel male.

O forse vogliamo negare che l’Italia ha il terrorismo? Lo abbiamo, e non è storia passata, lo abbiamo, come lo hanno altri Paesi dell’Europa e del mondo.

Anche se non risulta che altri Paesi ci aiutino a combattere il terrorismo italiano, come al contrario l’Italia, manda a morire i propri soldati, per combattere il terrorismo dei Paesi che reclamano autonomia di religione, gestione diretta del patrimonio naturale, Paesi devastati da guerre infinite, solo perché “colpevoli” di avere il petrolio, Paesi che reagiscono con metodi terroristici…

Al pari di qualunque altro Pese o potenza straniera.

E' l'uomo, è il mondo che deve esorcizzarsi dal Male, un Male che non ha risparmiato nulla e nessuno,e solo una liberazione globale, restituirà in termini di parità, uguaglianza, e meritocrazia, un'immagine dignitosa e indistinta tra popoli e nazioni.