Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............
di Gabriella Pasquali Carlizzi - Giovedì 19 Febbraio 2009

MEREDITH KERCHER: GABRIELLA CARLIZZI L’AVEVA DETTO AD HARRY WILKENS… “SE L’ASSASSINO DI MEREDITH LEGGERA’ LA MIA INTERVISTA, FARA’ UNA MOSSA FALSA, DI TIPO “ESOTERICO” E LASCERA’ LE TRACCE PER SFIDARE GLI INQUIRENTI…”
E’ QUANTO E’ ACCADUTO…

“DUNQUE LA TUA INTERVISTA PIU’ ATTUALE CHE MAI!!!”…
Con queste parole iniziava l’email che ho ricevuto ieri dal giornalista Harry Wilkens, il quale mi inviava in allegato un’agenzia di stampa che dava la notizia della macabra scoperta nella casa dove abitarono Meredith e Amanda.

Apprendevo così che si era verificato quanto non mi stupiva affatto, avendolo annunciato precedentemente al collega Harry, proprio quando mi intervistò, e a lui spiegai che la mia personale convinzione a riguardo era che i ragazzi, Meredith compresa, furono vittime di una trappola che il “vero” assassino aveva ideato al fine di colpire e screditare internazionalmente il Magistrato che lo aveva imputato di delitti riconducibili anche a quelli del cosiddetto “Mostro di Firenze”.

Ad Harry Wilkens, nel corso di una lunga telefonata, dissi pure che l’assassino da me presunto, era italiano, e che spesso sfogava i suoi conflitti interiori sfidando la Polizia a riconoscerlo, e pertanto ero sicura che anche questa volta, leggendo la mia intervista avrebbe rilanciato la sfida, lasciando tracce che “qualcuno” potrebbe anche riconoscere.

Quali tracce potrebbero ricondurre a lui?

Ebbene, da quanto si è presentato agli occhi degli inquirenti, sembrerebbe che per questo “rituale” o simulazione di “rituale”, siano stati utilizzati vari oggetti, dei quali solo due non appartenevano alle inquiline di quella casa.
E i due oggetti “estranei” sono appunto i mozziconi di sigaretta e la busta di plastica con la scritta Polizia, ove di solito la scientifica custodisce i reperti, ma l’assassino da me presunto ha curato un altro particolare.

Infatti se da un lato la busta di plastica rappresenta una sfida contro gli investigatori, costui è stato attento a non lasciare una busta in uso alla Polizia di Perugia.

Diciamo che se si fosse trovato anche un sigaro, o magari foglie di tabacco bruciacchiate, avremmo avuto con maggiore certezza un indizio tutto riconducibile a Firenze!

Che il mio “Mostro” non riesca a fare a meno delle sigarette, risulta perfino in alcuni atti giudiziari di recente memoria, specie quando il livore della Bestia che abita nel suo Labirinto si riflette sul suo volto e sulle mani costantemente violacee…

Resta da accertare se questo “rito” è stato realmente “celebrato” o se sia stata invece una “simulazione”.

Nel primo caso è legittimo pensare che l’assassino da me presunto, terrorizzato dal fatto che possa essere scoperto, abbia invocato Satana proprio nella casa dove fu sacrificata la povera Meredith.

Nel secondo caso, allora la “simulazione” va considerata come una ulteriore sfida agli inquirenti.
In ambedue i casi, questo episodio potrebbe porre a rischio la stessa incolumità di Amanda, la quale è presumibile che sappia e che tema, non voglia, o non possa parlare.

E poiché al di là di tutto, non si può escludere che Amanda invece dica tutto quello che forse sa, è evidente che la studentessa Americana in vita costituisce un pericolo.

Ma vi è di più, e per dovere di imparzialità è bene considerare altri eventuali aspetti di questo macabro episodio.

Non si conoscono al momento le reazioni dei difensori e dei familiari di Amanda.

Sappiamo invece che i legali di Meredith si sono espressi valutando seriamente, e per la prima volta, l’esistenza di una regia occulta….
E se vi è davvero una regia occulta, possiamo legittimamente ipotizzare che tra gli imputati, qualcuno manchi ancora all’appello.

Immediato e a caldo è stato invece il commento, forse imprudente, da parte del “gruppo” Sollecito, appunto di nome e di fatto.
Effettivamente costoro non si sono fatti sfuggire l’occasione del “fattaccio”, anzi lo hanno utilizzato come una ulteriore “prova” a sostegno della loro tesi, e cioè: “Chiunque poteva entrare in quella casa”!

Ora, conoscendo le attuali convinzioni della Pubblica Accusa, al posto dei Sollecito avrei evitato di “leggere” in questo modo l’evento, istigando così negli inquirenti anche il sospetto che qualcuno interessato direttamente a discolparsi possa aver organizzato la “sceneggiata”.

Se poi consideriamo che la famiglia Sollecito, sembra stia ricalcando lo stile adottato a suo tempo dai familiari di Anna Maria Franzoni, la mamma del piccolo Samuele ucciso a Cogne, a mio parere, in questa fase, meno parlano e meglio è per Raffaele.

Infatti, come risulta dalla stampa nazionale ed estera, i Sollecito hanno messo su un vero e proprio gruppo “investigativo-fai da te”, distribuendosi i compiti tra padri, madre, cugini, zii e parenti vari, in modo da arricchire i fascicoli della difesa di “prove” a favore del giovane imputato pugliese.

Addirittura sembra che abbiano girato tutti i negozi di scarpe sportive , sia a Perugia che a Giovinazzo, ed abbiano trovato come la scarpetta di Cenerentola, proprio quella con le impronte identiche a quelle rilevate sul luogo del delitto dalla scientifica.

Per la famiglia Sollecito sarebbe bastata questa clamorosa “prova” per scagionare del tutto Raffaele e rimandarlo a casa, nella terra di “Sacra Corona Unita”…

Purtroppo per gli inquirenti quella scarpa sembra non avere avuto alcun peso, ma la famiglia Sollecito non si arrende, ed è pronta a tentare tutto e di più…

Proprio come si organizzò la biblica famiglia della Franzoni, dal giorno in cui scese in campo l’illustre avvocato parlamentare onorevole Carlo Taormina, collega di professione e di elezione dell’onorevole Giulia Bongiorno che difende Raffaele….

A nessuno può negarsi il legittimo diritto alla difesa, stando comunque sempre attenti a non scivolare su una buccia di banana…

Ed ora qualche osservazione “in codice”….

Il delitto avviene in Italia, prima delle elezioni in America, e molti temono che il nuovo Presidente degli Stati Uniti possa essere un uomo di colore, Obama.

Il delitto avviene a Perugia, in zona “Mostro di Firenze-Caso Narducci”

Perugia è la città conservatrice per eccellenza…ma anche quella con la maggiore presenza della Massoneria.

Il Presidente-uscente Bush, ha credenze esoteriche note al mondo (vedi “Il cappello del Mago” di Massimo Introvigne)

Obama è maschio, figlio di madre bianca e padre nero.

Merdith è femmina, figlia di padre bianco e madre nera

Amanda si chiama KNOX

Fort Knox è il simbolo della forza e della ricchezza economica degli Stati Uniti, nei suoi forzieri sotterranei sono stipate immense fortune (a rischio per l’elezione di Obama)

AMANDA = ‘NA DAMA (Una Dama)

AMANDA = DA AMARE

AMANDA, la gentile Amanda, è il vero simbolo della vera gioventù degli Stati Uniti: bianca, bella, sana, vincente, seducente, sportiva, conquistatrice…

DOMANDE:

L’uccisione di una meticcia da parte dell’America più profonda e vera, voleva forse esorcizzare il pericolo di ogni commistione di pelle, di valori, di ideali?

A chi fu dato il “mandato di sacrificare”?

Fu forse questo il vero motivo per cui al presunto assassino giunse d’oltre oceano l’incarico di attivare una campagna innocentista per la bella studentessa americana?

Non sarebbe il caso di approfondire meglio i rapporti segreti tra il mio presunto assassino e l’America delle Sette Sataniche…. ?

Specie una che ha tra i propri adepti i più illustri nomi dello spettacolo, della narrativa, e della musica…. ?

Tutti affacciati alla medesima Loggia Italo-Americana, compreso l’affiliato all’Ordine Martinista Francese?

Lasciate i vostri commenti

Invia un commento

0
I vostri commenti sono sottoposti al controllo dell'editoria.
  • Nessun commento