Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............
di Gabriella Pasquali Carlizzi - Venerdì 27 Giugno 2008

IL CASO ORLANDI: OGNI VOLTA CHE I RICATTI INCROCIATI RISCHIANO DI VACILLARE PER CHI DETIENE ANCOR OGGI COME PREZIOSO OSTAGGIO, E SOPRATTUTTO VIVA, EMANUELA ORLANDI, SPUNTA IL “TESTIMONE DI TURNO” PRONTO A DIRE: “LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE SAPETE…”. COME FA LA MAGISTRATURA INQIRENTE AD APRIRE UN’INCHIESTA, PERALTRO MAI CHIUSA, SULLA BASE DI RIVELAZIONI SUPPORTATE DA CITAZIONI DI TESTIMONI, TUTTI IMMANCABILMENTE GIA’ MORTI?
SE ANCORA C’ERANO DUBBI SULLE TANTE DICHIARAZIONI RESE DA PIU’ PARTI, COMPRESA LA SOTTOSCRITTA, DICHIARAZIONI CHE HANNO SEMPRE ASSERITO CHE EMANUELA ORLANDI, GRAZIE A DIO E’ VIVA E IN BUONA SALUTE, ECCO CHE OGNI DUBBIO SVANISCE GRAZIE ALL’UTIMA TESTIMONE CHE AFFERMA INVECE CHE EMANUELA E’ MORTA, E FA IL NOME DI CHI ALL’EPOCA NE ORDINO’ IL RAPIMENTO…. MA QUAL’E’ IL “MESSAGGIO” CRIPTATO NEL RACCONTO DELLA TESTIMONE? IN REALTA’ COSTEI VUOLE DIRE: “ CONSIDERATE LA RAGAZZA COME MORTA E NON PROVATE NEMMENO AD IPOTIZZARE IL CONTRARIO, PERCHE’ CHI NE ORDINO’ IL RAPIMENTO FU IL POTENTISSIOMO MONSIGNOR MARCINCKUS”… POI , CONOSCENDO LE DIFFICOLTA’ PROCEDURALI AGGIUNGE: “PER RITROVARE IL CORPO DELLA RAGAZZA BISOGNEREBBE CERCARE NELLE TOMBE VATICANE DOVE E’ SEPOLTO INSIEME AI PAPI L’EX CAPO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA, DE PEDIS….”

 

Mi chiedo cosa stia pensando in questo momento il professor Francesco Bruno, Criminologo del Sisde, il quale provò a fornire agli inquirenti indizi molto interessanti a sostegno che Emanuela Orlandi è viva, e ben protetta non lontana dal Vaticano.
E il professor Bruno non fu nemmeno il solo a “istigare” eventuali e doverosi “atti dovuti” Atti che forse non furono espletati sulla base di quanto il professore dichiarò, pur essendo persona credibile.
Ed è apparsa strana l’assenza del Criminologo, due sere fa, tra gli ospiti autorevoli di Matrix la trasmissione condotta da Mentana….che ha affrontato il caso con il pubblico televisivo.
Ciò che tuttavia rappresenta la maggiore garanzia sulla certezza che Emanuela sia in vita, traspare dallo sguardo bellissimo della mamma che non traduce il sentimento della speranza, bensì spazza via finanche il dubbio o il timore che la propria figlia sia morta.
E consentitemi di ritenere non conforme al caso specifico, nemmeno il generico paragone sul piano psicologico espresso da Federica Sciarelli conduttrice di “Chi l’ha visto?” quando ha commentato il comportamento della signora Orlandi come “normale” per tutte le mamme che vivono situazioni simili, ed ha citato la signora Pipitone, mamma della piccola Denise.
No. No. No.
A parte la convinzione dell’intera famiglia di Emanuela, ripeto, la verità sta scritta negli occhi e nell’espressione del volto della mamma, un’espressione lucida, ferma, e quasi severa verso chiunque si azzardi a dire che Emanuela è morta.
Questo caso lo seguii personalmente fin dall’inizio, ma come ormai sembra essere una consuetudine di comodo, derivante da poteri occulti, il fatto che più volte io abbia tentato di parlarne con gli addetti ai lavori, si è rivelato un inutile sforzo, perché nessun magistrato, pur disponendo nei miei confronti di strumenti punitivi in caso di mancato riscontro alla mia testimonianza, si è mai degnato di convocarmi.
E l’ormai vergognoso alibi che qualcuno ancora avanza su una mia presunta non credibilità, sta rendendo ridicolo l’intero sistema giudiziario, atteso che di persone realmente non credibili se ne ascoltano oltre la logica oggettiva, anche perché, o credibile o non credibile, è obbligatorio assumere a verbale chiunque poi sia disponibile a firmarlo responsabilmente.
Anzi, in ordine ad altri casi irrisolti, e dei quali ancora oggi sono in possesso non di indizi ma di prove, se le relative famiglie delle vittime, tramite i loro avvocati rappresentano agli inquirenti il desiderio di ascoltare quanto io ho da dire, le stesse famiglie subiscono intimidazioni e dissuasioni autorevoli, fino ad essere costrette a rinunciare ad un loro legittimo diritto.
Tutti si chiedono: perché ci si comporta così con Gabriella Carlizzi?
Non temo di rispondere io stessa.
Infatti chi di dovere sa bene che io sono a conoscenza di molte verità riscontrabili, verità che toglierebbero il velo del mistero e di conseguenza farebbero crollare il mercato dei ricatti incrociati sui quali campano esperti, mass-media, politici, e quanti altri considerano il recupero della verità come un evento pericoloso per le tasche dei poteri occulti, deviati, sporchi e trasversali.
Ebbene, all’epoca del “rapimento” di Emanuela Orlandi, persone che mi conoscevano anche nell’ambito delle mie parentele, seppero quanto io avevo direttamente appreso da un mio prozio, potente Cardinale e morto alcuni anni fa. Non a caso, a mio marito architetto, l’APSA (Amministrazione Patrimonio della Santa Sede) , i responsabili facevano prestigiosi incarichi al fine di liquidare una parte di preziosi immobili di proprietà del Vaticano. Ed anche di questo sono in grado di produrre prove documentali.
Fu così che un giorno ricevetti la telefonata di una Suora dei Servizi Segreti del Vaticano, Suora che naturalmente operava sotto copertura e falsa identità, tale “Suor M.” la quale mi chiedeva se potevo riceverla insieme ad un notissimo conduttore televisivo che all’epoca curava una trasmissione in qualche aspetto simile a “Chi l’ha visto?”.
Chiesi quale fosse il motivo di tale visita, ma la Suora al telefono fu evasiva, mi disse solo che era una vicenda molto delicata ed anche pericolosa, temendo di essere ella stessa pedinata e ascoltata al telefono.
Come nipote del Cardinale S.G. , non me la sentii di rifiutare la richiesta di detto incontro e pertanto le fissai un appuntamento presso la sede dell’Opera di Carità, fondata negli anni sessanta da Padre Gabriele Maria Berardi, noto in tutto il mondo come Esorcista, tanto che lo chiamavano “il Padre Pio di Roma”.
Fu così che nel giorno stabilito, si recarono in via Rovigo 16, la Suora accompagnata dal noto conduttore C.A.
Li feci accomodare e Suor M. introdusse il discorso con estrema diplomazia, dicendomi: “Sai Gabriella, (confesso che mi stupì l’immediato “tu”, troppo confidenziale per chi mi incontrava per la prima volta), conosciamo la tua forte personalità e la tua onestà intellettuale, ma non devi offenderti per quanto ti chiederà il dottor A. , non dipende da lui che sarebbe ben lieto di averti ospite nella sua trasmissione, purtroppo c’è qualcuno che se sapesse che certe informazioni provengono da te, metterebbe subito i bastoni tra le ruote …. “ E rivolta al suo accompagnatore lo invitò ad espormi l’argomento per il quale erano venuti a trovarmi.
Il dottor A., con un certo imbarazzo esordì: “ Signora Carlizzi, sappiamo che lei è a conoscenza che Emanuela Orlandi è viva, e che si troverebbe ben protetta nei pressi del Vaticano.
Come lei sa, io sto seguendo il caso nella trasmissione da me condotta e vorrei, anche a nome degli autori, chiederle se lei è disposta a svelarci quanto le risulta rinunciando a che si faccia il suo nome, nel senso che sarebbe la trasmissione a vantare la paternità delle informazioni.
In fondo per lei sarebbe come evitare di assumersi eventuali responsabilità, qualora la magistratura inquirente non trovasse riscontro a quanto da lei asserito…..”.
Lo interruppi: “Dottor A. la prego di alzarsi immediatamente e di uscire da questa stanza. Mi dispiace per Suor M. che non mancherò in seguito di contattare io stessa in qualche modo, ma mi creda, mai avrei pensato che un giornalista del suo spessore e che stimavo, cadesse tanto in basso.
Dica pure ai suoi interlocutori che preferiscono rimanere nell’ombra, che sono tuttavia personalmente a loro disposizione, non solo per confermare che la ragazza è viva, ma per accompagnarli a prenderla, anche in questo momento, se vogliono.
Ma ci si dimentichi che la soluzione di questo caso possa essere da me ceduta ad altri. Lei sa molto bene che sono stata “Assistente Volontaria” nel Supercarcere di Paliano, ove ho seguito in particolare un detenuto, un pentito della Banda della Magliana, molto vicino a De Pedis per il ruolo che svolgeva all’interno della Banda.
E sa anche che il mio parente Cardinale ha svolto incarichi di Tesoreria presso la Santa Sede … se ben ricordo si occupò anche della liquidazione del patrimonio di Padre Pio…
Le dico questo per farle capire anche qualcosa che potrebbe riguardare personaggi molto vicini allo Ior. Ora per favore la prego di andarsene.”
Il conduttore era in piedi davanti a me, si diede uno sguardo con la Suora e insistette: “Signora Carlizzi da queste sue poche parole sono sempre più convinto che lei conosce la verità, e se accettasse di non comparire, noi per ringraziarla potremmo elargire una consistente somma per la sua Opera di Carità…. Magari anche con il sostegno della Santa Sede….”
Ed io: “ Vede dottor A. forse lei non sa che tra Padre Gabriele, fondatore di questa Opera, e il Vicario di Roma Cardinale Poletti sono corsi sempre ottimi rapporti, rapporti che sono poi continuati con me che ho sempre portato offerte per le necessità del Vicariato di Roma, anzi ho proprio qui sulla scrivania una lettera di Poletti in cui mi ringrazia per la generosa offerta….” Gliela mostrai, e a questo punto, scuotendo la testa, mi salutò in fretta con un laconico: “Mi dispiace… peccato…”.
Da quel giorno incontrai molte altre volte Suor M. (quando feci scoppiare lo scandalo a Monreale per l’Arcivescovo Salvatore Cassisa), la quale comprese di aver fatto una mossa sbagliata nel portarmi l’illustre conduttore, e mi disse pure che aveva riferito al Santo Padre di quanto si era verificato e del mio rifiuto a non comparire nella vicenda.
Giovanni Paolo Secondo, era molto vicino sia a me che a suo tempo a Padre Gabriele, quando grazie all’Opera di Carità più volte Padre Gabriele riuscì a far arrivare aiuti in Polonia, nonostante non fosse consentito.
Chiesi pertanto a Suor M. come il Santo Padre aveva commentato il mio rifiuto alla proposta del conduttore, e la Suora mi rispose: “Sai Gabriella, ha stupito anche me… Ha detto che sei stata ispirata dallo Spirito Santo, perché quella ragazza è un ostaggio nelle mani di chi vuole gestire la stessa volontà del Papa. Ha detto che forse dopo la sua morte Emanuela un giorno ricomparirà, a meno che non si creino nuovi ricatti per chi sarà il suo successore alla Cattedra di Pietro, ma ha sottolineato che cercarla adesso sarebbe come farla uccidere…meglio non muovere le acque….”
“Si, risposi, posso capire, ma la famiglia di Emanuela soffre terribilmente…” … Suor M. mi interruppe: “ Gabriella, proprio tu che hai tanta Fede dici questo? Pensi che lo Spirito Santo non parli al cuore dei familiari, rassicurandoli che la ragazza è viva e sta bene?”
Guardai Suor M. e ammiccai un mezzo sorriso, un po’ malizioso:” Vogliamo chiamarlo davvero “Spirito Santo” oppure potrebbe avere un nome diverso…?” La Suora a sua volta mi guardò e tacque… ed io rimasi con la sensazione di un silenzio più eloquente di una risposta.
Ma in fondo quale era la verità che il conduttore voleva portare a conoscenza della pubblica opinione? Come si erano svolti veramente i fatti?.
Diciamo che la “supertestimone” che ha riportato alla ribalta il caso in questi giorni, qualche pezzo di “verità” seppure manipolata ad hoc l’ha detta, anche se il vero scopo per cui è stata “mandata” è quello di mettere davvero sulla vita di Emanuela una pietra tombale, vale a dire convincere che sia morta, anche a costo di ucciderla davvero.
All’epoca dei fatti, i Servizi Segreti della Santa Sede ebbero segnali di allarme circa la preparazione del rapimento di una ragazza cittadina vaticana allo scopo di “ricattare” il Santo Padre perché tacesse su altri eventi drammatici e scandalistici nonché massonici, che in qualche modo avrebbero potuto chiamare in causa esponenti del Vaticano.
Il rapimento sarebbe stato organizzato dalla Massoneria internazionale e deviata con la complicità di Autorità italiane che non avevano visto di buon grado l’elezione di un Papa polacco. Woityla , informato dai suoi Sevizi di quanto era in procinto di verificarsi, consultatosi con personaggi di sua fiducia, fu consigliato a precedere i veri rapitori, in modo da fare apparire come “vero” il rapimento della Orlandi, al fine di proteggerla e di salvarle la vita.
E l’intento riuscì, anche se negli anni che seguirono la ragazza, poi donna, di fatto divenne “ostaggio” nelle mani di chi si opponeva a talune decisioni del Papa, tanto più da quando la malattia lo rese sempre più fragile agli occhi del mondo.
Ci fu un momento particolare, in cui la Orlandi stava per essere veramente uccisa, se il Santo Padre non avesse accettato ob torto collo e in gran segreto, di abbandonare ogni suo potere decisionale, pur apparendo nel pieno possesso del suo mandato fino al giorno della sua morte.
Mi chiedo e chiedo: “Possibile che nessuno si sia accorto, o si è preferito chiudere gli occhi sul fatto più eloquente e dal quale si poteva risalire alla verità del caso Orlandi?
Possibile che nessuno si sia accorto che Papa Woityla ha siglato per l’ultima volta il suo testamento nell’anno 2000?
Perché mai, se solo pensiamo cosa nel mondo si è verificato dal 2000 in poi, negli anni successivi che pure lo videro viaggiare da un oceano ad un altro, finchè ebbe fiato per l’ultimo respiro?.
A quale ricatto fu sottoposto e da parte di chi, pur di salvare la vita all’ostaggio Emanuela Orlandi?
Concludo con un mio personale pensiero: meglio non cercare chi è ancora vivo , che rischiare di trovare morto chi ha ancora tanta vita davanti a sé.
Rimango pur sempre a disposizione della magistratura inquirente e dei familiari di Emanuela, nel caso volessero consultarmi come persona informata sui fatti.
27 Giugno 2008
 
Gabriella Pasquali Carlizzi

 

 

P.S.
PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO CHE LA GIORNALISTA GABRIELLA CARLIZZI RILASCIO’ SUL SITO WEB WWW.DISINFORMAZIONE.IT GIA’ IN DATA 6 MAGGIO 2004. TALE NOSTRA ESIGENZA TROVA RAGIONE NEL PREVENIRE QUANTI , ALLA LUCE DI CIO’ CHE IN DATA ODIERNA LA GIORNALISTA HA SVELATO CIRCA IL SUO INTERESSAMENTO AL CASO ORLANDI, SI PREPARANO A CONSIDERARE L’ALTO SENSO CIVICO DI GABRIELLA CARLIZZI COME UNA “MANIA DI PROTAGONISMO”, PER IL SEMPLICE FATTO CHE DA CIRCA TRENT’ANNI SVOLGE INTENSA ATTIVITA’ DI GIORNALISMO INVESTIGATIVO E PERTANTO E’ A CONOSCENZA DI MOLTE VERITA’….SCOMODE. QUI DI SEGUITO POTETE LEGGERE CIO' CHE FU PUBBLICATO IN TEMPI NON SOSPETTI SU WWW.DISINFORMAZIONE.IT.


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Home Page : Manifesto per la scomparsa di Emanuela Orlandi

Nell'articolo in successione :

1. Manifesto per la scomparsa di Emanuela Orlandi

2. Articolo sulla banda della Magliana

3. Enrico De Petis

4. Papa Wojtila "dietro le quinte" da Repubblica.it

5. Vista dello Stato del Vaticano

6. Cardinale Sergio Guerri

7. Cardinale Paul Marcinkus

8. Mappa in prossimità Sala Nervi

9. Santa Appolinare

10. Padre Gabriele Maria Berardi

11. Copertina de "L'Altra Repubblica" numero 1 del 1994

 

 

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