Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............

SALVINI E DI MAIO – KRAJEWSKI E LUCANO:

PARALLELISMI IN CORSO FRA STORIE ITALIANE

13 maggio 2019

di Carmelo Maria Carlizzi

La commedia buffa che viene ogni giorno replicata da Salvini e Di Maio è ormai sempre più palese nei suoi meccanismi a quasi tutti gli spettatori, specialmente italiani. Che pur vorrebbero anche loro godere dei frutti possibili grazie a una maggioranza di governo numericamente davvero assai forte, ma che invece non possono divertirsi così come capita nell'assistere alle commedie di Scarpetta e di Eduardo per quanto ancora oggi tanto ci insegnano. Insomma i nostri due apparenti giocolieri hanno ormai cominciato a stancare, perlomeno gli spettatori più attenti.

E non è detto che da un momento all'altro non cominci verso il proscenio il lancio di uova marce e di quegli scarti alimentari che loro stessi ci stanno costringendo a conservare nel surgelatore perché la spesa sta di­ventando sempre più gravosa mentre gli avanzi appaiono sempre più preziosi.

 Gli algoritmi che hanno portato Salvini e Di Maio assieme al potere, la Bestia del primo e il Rousseau del secondo, e che hanno fatto impallidire il patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi, non funzionano più poiché stanno esaurendo carica e senso. Allo stato dei fatti però grazie a loro due nel nostro Parlamento rimangono operativi solo il centrodestra che fa riferi­mento a Matteo Salvini e alla sua Lega, e il centrosinistra che fa riferimento a Luigi Di Maio e al suo M5s. Che bisogno c'è infatti ormai – paiono chiedersi tutti – di Zingaretti o di Meloni, di Berlusconi o Pro­di, di Monti o Bersani, ma anche di La Russa, Fratoianni, Fiore, Pecoraro Scanio, D'Alema e Mussolini? Cosa possono dire tutti costoro in più dal momento che i nostri due campioni assieme si sono già accaparrati ogni argomento, ogni protesta, ogni angoscia, ogni magro successo, ogni tutto, seppur azzuffandosi e scambiandosi, con la tecnica ormai stantia che tutti ab­biamo capito, invettive sempre più aspre? La risposta potrebbe essere che la recita deve arrivare sino in fondo ed esaurire ogni aspetto, senza lasciare libero per alcuno il benché minimo argomento. Persino il fascismo di casa Pound viene sfacciatamente accaparrato dall'attuale Lega, così come per l'estrema sinistra del M5s la legge sull'aborto è una questione di civiltà per il diritto imprescindibile della donna a decidere su tutte le scelte che la riguardano.

Inoltre abbiamo assistito sino alla noia come sempre, dopo contrasti anche molto aspri, costoro ritrovino compattezza di fronte agli italiani e al mondo. Si prevede quindi che questi due gruppi politici, con tale metodo e grazie alla forza del “contratto”, possano e vogliano tranquillamente rimanere al potere sino al termine dei cinque anni di legislatura, di cui è ancora trascorso solo il primo, dodici mesi che comunque non sono pochi, sia nel bene che nel male. Sembrano dire i nostri: “Da quanti miliardi di euro sono rappresentati i fondamentali gli italiani? X+Y+Z? Benissimo, allora per 4 anni con X pos­siamo continuare a pagare gli stipendi alle Forze Armate compresi Vigili del Fuoco e Guardia Fore­stale, con Y possiamo assicurare agli apparati dello Stato, a scuole e ospedali, stipendi e mense, infine con Z possiamo sostenere enti, tv e giornali com­piacenti”.

Non siamo complottisti, altrimenti potremmo dire che alcune potenze mondiali hanno deciso di fare del­l'Italia terra di conquista. Infatti secondo costoro, cioè secondo i complottisti ammalati di sospetti e dietrologia l'Italia, il Bel Paese, detiene oramai senza merito troppe cose e tutte assieme e in misura esagerata e senza essere capace di goderle e controllarle: mare e monti, bellezza e arte, storia e archeologia, industria e agricoltura, cucina e musica, moda e design, spiritualità e cultura. “Appropriamocene!”, dicono dall'estero quelli dei poteri forti nelle loro riunioni più esclusive.

Ma poi l'Italia ha ben sei criminalità organizzate? Per queste lasciamo a loro maggior spazio così da ridurre sempre di più i margini finanziari a disposizione dei governi italiani per le cose serie visto che anche le tasse in Italia a pagarle sono in pochi. E come non considerare che l'Italia ospitando il Vaticano contiene pure la massima autorità spirituale mondiale, ben salda nonostante la Chiesa non sia immune da gravissimi scandali finanziari e di pedofilia? Diamogli addosso una volta per tutte e togliamogli anche questo primato.

 

Ma il Vaticano, o meglio la Chiesa, stavolta ha giocato d'anticipo e così il braccio destro di Papa Francesco, quello operativamente collegato al suo nome, il suo elemosiniere Cardinale Konrad Krajewski, di fronte alla vergogna delle iniziative contro gli ultimi e a seguito dei recentissimi gesti di disprezzo mostrati a Roma contro costoro, si è recato a Via di Santa Croce in Gerusalemme 55 dove, nell'ex sede Inpdai già abbandonata, vivono da alcuni anni almeno cinquecento diseredati fra cui molti italiani senza casa e per il resto stranieri di quindici etnie diverse, fra questi oltre cento sono bambini anche piccolissimi, e poi ci sono disabili, disoccupati, profughi, anziani, malati quasi terminali, insomma un campione significativo della sofferenza umana dei più emarginati. Il Cardinale Krajewski, dicevamo, senza esitare si è calato nel pozzetto della cabina elettrica sottostante lo stabile occupato e forte di una sua antica competenza tecnica di quando in Polonia lavorava come elettricista ha riallacciato la corrente. E la luce fu! Non solo, perché infatti con la luce è tornata la possibilità dell'acqua calda per le docce, quella di far funzionare i frigoriferi e le pompe per la distribuzione dell'acqua, ritorna la possibilità di studiare per quei ragazzi, tanti, che frequentano regolarmente le scuole e infine per cucinare poiché non esiste nel palazzo già ad uffici la rete del gas.

Come se non bastasse Krajewski si è assunto anche a nome del Vaticano la responsabilità del gesto, definendo la sua “una scelta disperata”. E come definirla diversamente? Ma come si fa a staccare senza preavviso la corrente elettrica che consentiva comunque un livello seppur minimo di igiene e decoro ad una comunità così numerosa e già tanto sofferente, con quale cuore e in applicazione di quali leggi umane? Una società che non accoglie, non assiste, non procura opportunità alcuna a chi letteralmente tende la mano, una società per la quale quelle cinquecento persone esistono solo per i problemi che pongono, ma che non vengono minimamente affrontati, trova invece assai facile con il semplice gesto di un attimo risolverli facendo calare su tutta questa gente la paura, il freddo, il buio e la consapevolezza d'essere stati abbandonati e probabilmente vicinissimi ad uno sgombero forzato. Mentre occorre tener conto che gli occupanti pare che da tempo abbiano più volte chiesto di poter pagare la bolletta, ma la società di gestione avrebbe opposto sempre un rifiuto netto.

Che quello dello sgombero fosse di certo l'intendimento della manina nascosta lo si può con sicurezza indovinare, quella stessa che ha messo tutto questo in esecuzione, a voler esprimere se non l'odio di certo il fastidio nutrito nei confronti di coloro che non hanno più casa, terra, lavoro, ma che invece debbono comunque vivere. Costui però non aveva previsto l'iniziativa di Krajewski, che con alle spalle l'immaginabile sostegno di Papa Francesco, pone oggi l'intera comunità romana e nazionale di fronte alla propria coscienza. Eppure gli italiani sono stati anch'essi nel passato anche recente un popolo di emigranti, e ancora oggi devastano con le loro criminalità organizzate, che operano come vere e proprie multinazionali, quanto meno due continenti: l'Europa e l'America!

 

Ugualmente Mimmo Lucano ex sindaco di Riace, ben noto alla cronaca per aver fatto della sua piccola città calabrese un modello di accoglienza di quanti sui barconi raggiungevano le sue coste, inserendo costoro in breve tempo nella vita sociale della sua comunità offrendo loro casa, lavoro e dignità. Ma Mimmo purtroppo a seguito di una disposizione del Tribunale di Locri da alcuni mesi dopo essere stato arrestato è stato costretto a lasciare la carica e il paese che amministrava e ad andare a vivere lontano, possiamo dire “al confino”, in modo simile a come si disponeva sotto il Fascismo a carico delle persone invise al regime. E oggi, udite udite, Forza Nuova erede indiscussa di quel fascismo, con una manifestazione vietata dalla Questura intende ostacolare l'intervento di Mimmo all'incontro che l'università La Sapienza di Roma ha promosso su “Il senso dei luoghi e il senso degli altri. Riace da condividere” e usando le sue stesse parole “per divulgare le sue idee sui temi del rispetto dei più deboli e delle porte aperte”.

Abbiamo visto tutti nei numerosi servizi giornalisti e televisivi, anche quelli dei media stranieri colpiti da tanta disponibilità, come Mimmo abbia aperto porte e cuori di una città che stava morendo, benché nelle sue acque negli anni scorsi fossero stati rinvenute quelle splendide statue di eroi greci, i cosiddetti Bronzi di Riace. E abbiamo visto tutti come case e botteghe abbandonate si siano animate di vita, come sorrisi di speranza abbiano illuminato i volti degli anziani che si erano spenti ormai rassegnati a morire in una città che moriva prima di loro.

Ma cosa ha mai fatto Mimmo Lucano tanto da essere prima arrestato e privato della carica di sindaco e poi inviato al “confino”? Non ha rubato né fatto concussione, non ha prevaricato, non ha posto in essere pericoli per la comunità da lui amministrata, e se qualche leggerezza formale può pure averla forse compiuta, questa è stata dovuta solo alla sua volontà di risolvere precarie situazioni esistenziali e dare speranze di vita a diseredati emersi dallo stesso mare dei suoi bronzi.

 

Due eroi moderni si potrebbe dire di Krajewski e di Lucano, benché ambedue abbiano compiuto in modo diverso, non convenzionale, ma certamente efficace il proprio vero dovere civico, ambedue aiutando gli ultimi. Mimmo il prezzo del suo coraggio lo sta già pagando, stiamo a vedere cosa costerà a Krajewski e a Papa Francesco il loro gesto, intendo non in soldi, oltre ai 300 mila euro di bolletta.

Se grazie al cardinale e all'ex sindaco si sta proponendo al mondo e agli Italiani una nuova immagine del Bel Paese è ancora presto per dirlo, ma appare certo che grazie a loro e attorno a loro sicuramente il nostro popolo può avviare un nuovo cammino di dignità e giustizia. La carità di Krajewski e quella di Lucano sono identiche, combaciano fra loro perfettamente, la prima scaturisce dal Vangelo proclamato nelle chiese e che con Krajewski diviene subito vangelo applicato fra la gente, la seconda scaturisce dalla funzione civica di un primo cittadino per divenire all'istante con Lucano soccorso diretto e integrale sul territorio e fra quella stessa gente.

 

 

Foto a didascalie:

- Luigi di Maio e Matteo Salvini

- Il Cardinale Konrad Krajevski, elemosiniere del Papa, e Mimmo Lucano, ex Sindaco di Riace

Lasciate i vostri commenti

Invia un commento

0
I vostri commenti sono sottoposti al controllo dell'editoria.
  • Nessun commento