

spot.com). AVVOCATO E STUDIOSO CHE, CONOSCIUTA GABRIELLA NEL 2007, NE ERA DIVENUTO SUBITO UN ATTENTO LETTORE E INTERLOCUTORE, TALVOLTA ANCHE ASSAI POLEMICO; MA IN SEGUITO ESTIMATORE E AMICO, ERA ANDATO APPROFONDENDO CON LEI IN INCONTRI, DIBATTITI E CONVEGNI, I TEMI SEMPRE SCOTTANTI E SEMPRE ATTUALI CHE VEDONO UNA CERTA MASSONERIA CON I SUOI SODALI, SERVITORI E FIANCHEGGIATORI COSTANTEMENTE PRESENTE NELLE SUE INNUMEREVOLI MULTIFORMI SEMBIANZE, SIGLE, ESPRESSIONI, MANIFESTAZIONI, RITI, CIRCONVOLUZIONI... DELITTI!
CHI ERA GABRIELLA CARLIZZI
Avrei voluto essere al funerale di Gabriella, ma sono in Germania, troppo distante, e per giunta in moto. Il mio modo di stare accanto a Gabriella sarà quindi quello di scrivere due righe per spiegare la sua figura.
Gabriella Carlizzi è un personaggio particolare, controverso, pieno di contraddizioni. Scomoda come nessun altro, ma con meriti che nessun altro ha mai avuto.
Lei è, e resterà, un personaggio unico nel panorama del giornalismo investigativo, perché ha cambiato per sempre il mondo del cosiddetto "complottismo"...
Con lei il mondo del giornalismo investigativo si è dovuto confrontare con una realtà nuova, in quanto per prima ha dato un nome ben preciso all'organizzazione che è ai vertici della piramide massonica: Ordine della Rosa Rossa e della Croce d'Oro.
Gabriella per prima ne ha descritto il modus operandi, individuando i principali delitti da attribuire a questa organizzazione.
Prima di lei nessuno aveva mai neanche immaginato che dietro alle stragi italiane, e a molti delitti di sangue, ci fosse un'organizzazione unitaria, e quei pochi che si erano avvicinati alla verità erano morti prima di poterla esternare.
Nelle vicende di sangue della storia giudiziaria italiana, quindi, può individuarsi uno spartiacque: prima di lei si brancolava nel buio, e taluni (come me), pur individuando spesso una stessa tecnica operativa dietro a vicende diverse, non riuscivano a capire quale fosse il nesso. Mancava, insomma, la chiave di volta del sistema.
Dopo di lei questa regìa unica (l'entità come l'ha definita Veltroni) ha avuto un nome, una storia, e se ne sono potuti individuare i componenti e le tecniche operative.
Nessuno meglio di lei sapeva descrivere, con poche parole (talvolta con delle battute o delle prese in giro all'interlocutore) il funzionamento del sistema.
Voglio quindi raccontare alcuni episodi, che meglio di ogni altro possono servire per far capire sia quanto lei conoscesse bene i meccanismi operativi della piovra che ammorba la vita di tutti i cittadini...
Incontrai Gabriella il 23 dicembre del 2007.
Avevo letto il suo libro "Gli Affari Riservati del Mostro di Firenze" e non ci avevo capito molto...
Dopodiché avevo scritto l'articolo "Il Mostro di Firenze, quella piovra che si insinua nello Stato"...
Lei mi telefonò e ci incontrammo, insieme a Solange.
Quel giorno mi disse che la Rosa Rossa non poteva essere nominata, e chi lo aveva fatto in genere era morto; e che quindi la mia vita era in pericolo... perché nominare la Rosa Rossa equivaleva a morire.
Quando io le obiettai che avevo scritto un semplice articolo, perlopiù senza neanche approfondire un gran che, ma limitandomi a leggere tre libri in tutto sul mostro di Firenze (tre!!!) lei mi rispose che era da molto che eravamo nel mirino dell'organizzazione.
- Io? Le dissi? Ma che centro io? Perché dovrei essere nel mirino di quest'organizzazione se non ho mai fatto nessuna mossa processuale?
- Non è così - mi rispose Gabriella...
Il problema è che tu qualche anno fa difendesti in giudizio una ex fidanzata del Narducci...
A quel punto rimasi di stucco. A parte che non ho mai capito come faceva Gabriella a sapere questo particolare della mia vita professionale, che lì per lì non ricordavo neanche io... La ex fidanzata di Narducci era stata mia cliente, sì, ma ...
- Bello mio – disse lei – ... Quelli sanno tutto di te. E tu, con la tua ingenuità, non vai da nessuna parte. –
A me pareva fantascienza...
Aveva, insomma, una conoscenza notevole dei personaggi, dei loro ruoli, dei loro sistemi. Le bastava poco per inquadrare una situazione, per prevedere le reazioni.
Non per niente previde con un mese di anticipo il delitto di Cogne.
In questi anni il nostro rapporto è stato spesso tormentato e controverso. In effetti io mal digerivo alcuni aspetti del suo carattere... Rimane traccia di queste nostri liti in alcuni articoli del mio blog e del suo sito. In un'occasione arrivò persino a farmi chiudere il forum Poteri Occulti.
Molti allora mi domandano come mai, dopo le accuse che mi ha mosso e queste liti, ho sempre continuato a parlarne bene, sono andato a trovarla quando stava male, e perché scrivo ora un articolo del genere. La risposta è semplice, e in realtà già l'ho data.
Il punto è che al di là dei difetti o delle incomprensioni reciproche, Gabriella ha avuto e avrà sempre il grandissimo e unico merito di avermi aperto gli occhi...
Tempo fa un criminologo, contrario alle idee di Gabriella, mi disse: "Ma tu perché dai retta ancora alla Carlizzi, che dice un mucchio di cazzate e dice di parlare con la Madonna?".
Risposi: "Forse la Carlizzi dirà anche delle cazzate, ma credo che nessuno dica solo cose esatte.
D'altronde se l'alternativa alla Carlizzi è il Corriere della Sera, o i tg nazionali, che di cazzate ne dicono molte di più, meglio la Carlizzi. Pensa, persino tu potresti dire delle cose esatte, ogni tanto, e Gabriella è riuscita a scoprire ciò che nessuno ha mai scoperto"...
Un altro suo punto di forza era la sua famiglia. Conoscendo il marito Carmelo e i suoi figli, si capiva che la adoravano e si capiva che avrebbero fatto qualsiasi cosa per lei. Non esagerava, quindi, quando nei suoi articoli parlava dell'amore di suo marito e della sua famiglia. Ed è stato quell'amore che le ha permesso di girare il mondo con le sue imprese stravaganti, sicura di avere un forte nucleo di persone che la appoggiava sempre e comunque.
Era quindi protetta da un nucleo di angeli, che le hanno permesso di arrivare lì dove altri non erano mai arrivati.
In futuro verranno altri presunti esperti, molti depistatori, giornalisti, investigatori, ecc..., che si approprieranno del suo lavoro, che cercheranno di distruggerlo in alcuni casi, e che seguiranno comunque la sua strada. Ma lei resterà sempre la prima.
A me Gabriella non mancherà. Mancherà a Carmelo, ai figli, ad Elisa e a Matteo, che verranno privati della quotidianità che avevano con lei. Io dal canto mio continuerò a sentirla vicina, continuerò a leggere i suoi scritti, che spesso rileggo diverse volte trovando spunti nuovi, e continuerò a portare avanti il suo lavoro e le sue ricerche. Quindi, per me, sarà una presenza sempre costante...
Ciascuno di noi la sentirà in modo diverso; qualcuno la sentirà rileggendo i suoi scritti; i familiari aggirandosi tra le cose a lei care, col pensiero, con gli insegnamenti che avranno ricevuto.
Io la sentirò nella parole che dirò, negli articoli che scriverò, e anche nel mio modo di pensare; spesso, ad esempio, utilizzo le sue parole; ... quando devo descrivere con efficacia il sistema, e uso le sue stesse identiche parole.
La sua presenza si sentirà un giorno, quando questi meccanismi di potere saranno portati alla luce, e quando tutti, massoni e non, cittadini comuni o politici, cattolici, buddisti, massoni, capiranno che il sistema nuoce a tutti, non solo alle vittime dichiarate, perché, come lei mi ha fatto capire, la Rosa Rossa uccide prima di tutto le persone che di quest'organizzazione fanno parte o che sono ad essa collegate.
E quando un giorno molto lontano, a livello politico e giudiziario, verrà riconosciuta l'esistenza di un'organizzazione al vertice della piramide massonica, e a questa organizzazione verrà dato un nome, e tutto ciò diventerà di dominio pubblico, quel giorno la sua presenza sarà più forte che mai, perché la strada l'ha aperta lei.
di Paolo Franceschetti (paolofranceschetti.blogspots.com)
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