Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............
di Gabriella Pasquali Carlizzi - Martedì 3 Febbraio 2009

CHI HA UCCISO MEREDITH KERCHER?

IL DISCO DELL'ORRORE

Si era fatto tardi, e Fabrizio aveva perso l’ultimo treno per tornare a Firenze.
Mi chiese se potevamo ospitarlo per la notte, lì nella mia redazione, dove peraltro in quei giorni, a causa della mole di lavoro da smaltire, dormivo anche io con i miei due collaboratori Elisa e Matteo.

Allestimmo in fretta una cenetta gustosa e piccante, spaghetti aglio, olio e peperoncino, salumi e formaggi tipici di Orvieto, biscotti da inzuppare in un pastoso vin santo.

Ma il piatto forte di quella serata improvvisata, furono le intercettazioni di Fabrizio.
Eravamo ansiosi di ascoltarle fino alla fine, e tentammo di avere qualche anticipazione dal nostro 007, il quale però evitò assai professionalmente di sbilanciarsi su ciò che di lì a poco ci avrebbe tenuti svegli fino all’alba.

Tornammo nel mio studio e riavviai il pc, mentre prima di inserirlo, tenevo tra le mani quel dischetto, quasi a voler palpare le atrocità che vi erano contenute.

“ Pronto Dario? Sono Claude…”

“Oh finalmente, quasi quasi non ci speravo più. Dimmi, sei riuscito ad organizzare il tutto?”

“Penso proprio di si, e la cosa dovrebbe funzionare senza problemi per noi.
Ho trovato le ragazze giuste, una in particolare sembra molto interessata al teatro, al cinema, insomma appena le ho proposto di portare in scena Halloween si è subito mossa.
Ha telefonato al fidanzatino, e all’altro suo amico di colore, uno che a suo dire si è innamorato della sua coinquilina, una studentessa inglese, anche se quest’ultima fila con un italiano…
Gli ho anche dato una bozza del copione, dove è spiegata la dinamica del “rituale magico” che sarà ambientato a casa delle ragazze.
Inoltre le ho raccomandato che mentre aspetteranno il “Gran Sacerdote”, devono scaldare l’atmosfera, bevendo molto e facendosi un po’ di spinelli, insomma la scena deve sembrare reale ed anche un po’ di sesso , ho suggerito, contribuirà a rendere tutto più allettante per gli amanti di questo genere di teatro…”

“Molto bene Claude… ma spiegami la dinamica dei fatti, punto per punto…”

“Semplicissimo. La ragazza con gli altri tre, si daranno un appuntamento a casa verso le nove di sera, e mentre prepareranno il tavolo intorno al quale ci siederemo, cominceranno a farsi spinelli e a bere, ma sicuramente finiranno anche col fare sesso, tanto più che tra le coppie c’è del tenero…
Al negretto piace l’inglesina… e l’americana ha sedotto un giovane pugliese, che sembra non capisca più nulla se non sesso e spinelli.
Ho detto alla ragazza, l’ americana, di lasciare socchiusa la porta di casa, la sera dell’uno novembre, e stare in pratica a luci spente, o al massimo una lampadina debole nel bagno, tanto per potersi muovere… Ad un certo punto arriverà il “Gran Sacerdote” e durante la recita del rito, mentre la vittima sarà nella posizione indicata nel copione, si ritroverà una lama nella gola…”

“E il “Gran Sacerdote”?”

“Quando gli altri si saranno resi conto dell’accaduto, lui sarà già scappato… o dalla porta… o da una finestra se lo consente la situazione….”

“Claude…. A chi toccherà la parte del “Gran Sacerdote” tra noi due?

“Dario, parliamoci chiaramente. Se io ti dicessi di no, tu sapresti come costringermi.
Ma la stessa cosa vale per me, anche io, volendo, potrei usare contro di te non poche armi, non ti pare?
Dunque ho pensato che la partita ce la giocheremo a dadi, domani sera, al solito locale, ok?”

“Mi sembra un’ottima idea, Claude……. A domani, allora……..”

Stoppai il dischetto…

Fabrizio mi guardò e con un sorriso amaro mi disse:
“Bè? Che fai, ti fermi sul più bello?”

“No, Fabrizio, il seguito non voglio ascoltarlo, altrimenti non ti garantisco che starò ferma… e tu, d’altra parte, se io denunciassi tutto al magistrato, questo materiale potresti sempre distruggerlo…… e magari diresti che mi sono inventata tutto, per pararti…”

“Gabriella, è chiaro che nel momento in cui tu tradissi la mia fiducia, io dovrei pensare a tutelare la mia incolumità, in senso giudiziario, non ti pare?
Già a Firenze mi hanno incriminato per violazione di segreto d’ufficio, per averti dato i dischetti di quando ero infiltrato al Gides…”

“Ho capito Fabrizio, anche se queste intercettazioni le hai fatte di tua iniziativa, e pertanto non violeresti nessun segreto d’ufficio….”

“E tu pensi che io abbia fatto un lavoro lecito?
E poi non credi che qualcun altro abbia fatto il mio stesso lavoro, per procurarsi un ricatto permanente?”

Fabrizio aveva ragione….
In fondo il delitto si era svolto davvero come da copione….

Peccato che la magistratura non si sia posta il problema della presenza di un “quinto uomo”, che in definitiva, fu quello che affondò la lama nella gola di Meredith……..

I ragazzi erano senza dubbio moralmente responsabili, ma l’assassino di Meredith non era nessuno di loro……

Rudy Guede è stato condannato a trent’anni di reclusione.

Per Raffaele Sollecito ed Amanda Knos, sarebbe iniziato a breve il processo di primo grado, davanti ad una Corte d’Assise, avendo loro scelto il rito ordinario.

Dei tre solo Amanda conosce il nome del vero assassino, il “Gran Sacerdote”, per essersi ricordata dei consigli dell’amica Meredith… guardare le scarpe, o un gioiello, o il tipo di pantaloni… insomma un particolare che avrebbero potuto riconoscere le due studentesse insieme, il giorno dopo delle prove di quella che si rivelò una tragedia…per una di loro.

Amanda lo vide, e lo riconobbe….
E lui se ne accorse, confuso tra la gente, lanciandogli un mezzo sorriso che aveva il sapore di una promessa di morte.

A me resterà l’enigma: Claude o Dario?....

di Gabriella Pasquali Carlizzi - Domenica 1 Febbraio 2009

UN DELITTO FIRMATO

“Dario, Dario….? …..Ma dove sei…? …”
Maria guardò l’orologio, mentre accendeva il lumetto del comodino.
Erano le quattro.
Tirò un sospiro denso di preoccupazione ma anche di stanchezza.

Da una vita che stava dietro alle ossessioni del marito, fino a rendersi ella stessa complice da quando fu necessario “coprirlo” ogni volta che i sospetti della magistratura cadevano su di lui.
Bussò alla porta del bagno, nella vana speranza di trovarlo lì, ma già sapeva che lo avrebbe visto di spalle, seduto sul divano del soggiorno, con lo sguardo nel vuoto, prigioniero dei suoi incubi del passato ma che ora avevano risvegliato la sua memoria, costretto a difenderli, come aveva difeso quella creatura tenuta segreta e rinchiusa fin dalla nascita in un istituto di Volterra.
Si sentiva in colpa anche per questo Dario, perché la sua prima creatura aveva ereditato da lui la malattia mentale proprio come lui l’aveva ereditata dal suo padre naturale.
Una vita di dolore, dolore della mente, dolore dell’anima, ferite che si erano riaperte all’improvviso, non certo per essere curate ma in esse ormai da qualche anno, affondava la lama tagliente della Giustizia, a riprova che nessuno più dei vecchi compagni di sventura era disposto ad esporsi, a difenderlo, presentandolo semmai come una vittima di un sistema malato.
Quel patto segreto di solidarietà si andava via via frantumando, e Dario pensava che l’ultima carta che avrebbe giocato, pur di screditare quella “toga” e suoi scagnozzi, sarebbe stata la carta del ricatto.

“Dario, ma che fai? Sono ancora le quattro del mattino, se continui così dovremo tornare dallo psichiatra, proprio ora che devi preparare la tua difesa…
Manca poco più di un anno, il magistrato sta chiudendo le indagini e chiederà il rinvio a giudizio chissà per quanti imputati, ma tra questi sai bene che ci sarai anche tu….
Devi essere lucido, non puoi logorare i tuoi nervi, passando le notti senza dormire e il giorno facendo lavorare la tua mente in cerca di soluzioni e congetture che come hai visto ti hanno solo portato guai… Dai su, torna a letto….
Poi in giornata telefoneremo alla moglie dell’ex ministro, l’americana…
Lei sai che ti stima ed è anche intima amica di Mike, e poi le informazioni di cui hai avuto bisogno, quando il ministro era alla Difesa, te le hanno sempre date in tempo reale….Forse puoi contarci ancora, non credi?”

“Si Maria, anche quando dal Gides mi arrivò la soffiata mentre stavamo preparando l’Altare nella vecchia casa di Bagno a Ripoli, per poi disfarci di quei “cimeli”, capii che quella era l’ultima volta che mi avrebbero avvertito… Ora non ho punti di riferimento, e non posso nemmeno fidarmi di nessuno, anche perché se ben ricordi, gli altri tre che vennero da Roma, per la celebrazione dell’addio ai “cimeli” , ricordi? , c’era l’avvocatessa Giulia O., poi quello di via Nizza 22, e l’altro… ebbene anche loro furono avvertiti ma non seppi mai da chi, anche se essendo uno del gruppo un agente dei Servizi, non mi è difficile immaginare….”

“Ecco Dario, come vedi qualcuno pronto ad aiutarti lo trovi sempre… Certo, il piano che avevamo preparato era perfetto, ed anche se avessero perquisito la casa di campagna, quelle cose non le avrebbero più trovate…. “

“E invece, come vedi, ancora “quelle cose” ce le dobbiamo trascinare da una parte all’altra perché ormai nessun posto è più sicuro, e tu Maria sai bene che questa ansia mi sta logorando…
Scusami, se di notte mi alzo… ma in quei momenti penso se non sia davvero meglio che la faccia finita una volta per tutte… in fondo una punizione me la merito…”

“Dario, ma sei impazzito davvero? Non sai che lasceresti nei guai me e nostra figlia?
Tu devi resistere a affrontare la situazione…. Piuttosto, l’idea di fare qualcosa per screditare quel magistrato mi sembra buona, solamente che bisognerebbe trovare un modo per così dire indiretto…”

“Indiretto? Spiegati meglio…cosa vuoi dire?”

“Insomma, se tu continui ad attaccarlo frontalmente e sull’inchiesta che ti vede imputato, tutti penseranno che hai un interesse personale, e che se ti comporti così è perché sei colpevole.
Se invece lui fosse titolare di un’altra inchiesta, che nulla c’entra con quella che ti riguarda, allora anche con l’aiuto di Mike e della moglie dell’ex ministro, si potrebbe criticare il suo operato, e schierarsi dalla parte di chi lui ritiene colpevole, mi capisci?”

“Maria sei grande! …
Un attacco trasversale che deve rimbalzare sulla stampa internazionale…!
Già, ma al momento da quanto ne so, non ha sotto mano alcun caso giudiziario che meriti la risonanza che serve a noi, a meno che….”

L’intercettazione si interrompeva lì, si sentivano solo dei rumori strani, e che non consentivano di ascoltare il seguito della conversazione tra i due coniugi.
Chiesi a Fabrizio di spiegarmi meglio, e soprattutto mi incuriosiva sapere come mai lui era in possesso di quei dischetti…

“Gabriè, me lo chiedi pure? Ma scusami tanto, dopo quello che ho visto bruciare sotto i miei occhi quando ero infiltrato al Gides durante le operazioni delegate dal magistrato, se permetti, il soggetto non l’ho mollato…
Ma ti rendi conto?
Ce l’avevamo in mano, con i feticci dentro i barattoli, essiccati, lui aveva preparato l’Altare e gli altri compari, tutti pezzi grossi erano già arrivati da Roma.
All’improvviso, gli squilla il cellulare, e mentre stava per dire agli altri di scappare perché erano intercettati, questi a loro volta erano stati già avvertiti da uno dei Servizi… “

“Scusa Fabrizio, ma adesso i feticci dove li tiene, li ha distrutti? “

“Ma te le devo dire io queste cose? Non sei forse tu l’esperta di esoterismo?
E allora dovresti sapere che quella roba li non si può distruggere….
E sembra assurdo, ma come vedi, quelle “cosine” non le vogliono nemmeno quelli che indagano…, almeno così mi è parso di capire. “

“In effetti…. Io stessa dovetti faticare perché le intercettazioni che mi hai dato tu fossero acquisite dal magistrato…. Secondo lui dovevo presentarmi spontaneamente… -

“E tu che gli rispondesti? “

“Gli dissi che io non avevo la fortuna di quelle proprietarie, che si presentarono a Giuttari con pistole, coltelli ed altri corpi di reato, a loro dire lasciati dal pittore Claude Falbriard, e anziché essere fermate seduta stante, le “ringraziarono” e furono lasciate andare…”

“Si ma poi ‘sti dischetti glieli hai dati al magistrato o no?...”

“Diciamo che creai le condizioni perché li acquisisse, come poi fece.
Pubblicai tutto sul mio sito, anzi lui si arrabbiò, dicendo che queste cose non si devono diffondere, tuttavia a quel punto, per atto dovuto, dispose l’acquisizione del materiale…”

“Scusa Gabry, perché si arrabbiò? Che ti disse di preciso?..”

“Io gli chiesi se aveva letto il mio articolo e lui sbottò alterato: “Si l’ho letto e se vuole sapere il mio parere non ho condiviso la sua iniziativa. Se poi vuole che le dica “Brava!” , cara signora, non glielo dico, per me queste cose non devono andare in pasto alla gente…”

“Gabry, lascia che te lo dica uno che poi è stato interrogato: hai fatto bene come hai fatto, almeno c’è un verbale e quell’episodio non potrà essere più ignorato.
Anche a me chiese se il materiale era tutto là o se avevo dell’altro, ed io sai che gli ho risposto?
“Ni”… e lui ha capito, tanto che ha detto che almeno ero uno che le cose le diceva in faccia.“

“Senti Fabrizio , torniamo alle intercettazioni più recenti di Dario.
Dunque, lui e la moglie pensano di attaccare il magistrato colpendo una inchiesta diversa da quella sul “Mostro”, ma sanno che al momento l’inquirente non ha alcun caso giudiziario capace di scatenare i mass-media internazionali.
Da quanto abbiamo ascoltato, sembrerebbe che abbiano una certa confidenza con la moglie americana di un ex ministro della Difesa…
Poi però l’intercettazione si è disturbata…non sono riuscita a capire il seguito…”

“Certo, quando l’affare si fa grosso, e tu devi decidere come muoverti, senza poi ritrovarti indagato, dato che questo lavoro fu una iniziativa mia, e non agii su delega, a quel punto metti un rumore di fondo, che poi è possibile rimuovere e la registrazione torna pulita…”

“Dunque tu conosci il seguito della storia? Mi sbaglio?”

“No,non ti sbagli. Purtroppo si, riuscii a sapere tutto cara Gabriella, e se ne parlo con te, è perché ho letto i tuoi articoli sulla ragazza inglese uccisa a Perugia un anno fa….”

Saltai sulla sedia, non credevo a ciò che Fabrizio mi stava tuttavia facendo ascoltare con le mie orecchie…. Ero livida dalla rabbia, tentata di troncare lì l’incontro, come se avessi paura di scoprire la fondatezza di un remoto sospetto che respinsi subito, quando appresi dell’omicidio della studentessa inglese.

“Fabrizio, non dirmi che stai parlando di Meredith Kercher?... Non dirmi che quel delitto così atroce fu studiato a tavolino da qualcuno che non è tra gli attuali imputati?... “

Fabrizio tacque per alcuni minuti, mentre mi guardava fisso, come se dovesse decidere se rendermi depositaria della storia più efferata che si potesse immaginare, oppure rimangiarsi tutto e dirmi che aveva scherzato.

Poi come sollevato da un peso, prese la sua valigetta e ne tirò fuori un particolare computer.
Lo aprì, inserì il dischetto “disturbato”, mise le cuffie, manovrò alcuni tasti e programmi già predisposti ed estrasse ancora una volta il dischetto.
Mentre si toglieva le cuffie, soddisfatto della riuscita del lavoro, mi invitò ad inserire nel mio pc quello che dopo averlo ascoltato definii il “disco dell’orrore”.

Fabrizio doveva averci lavorato alcuni mesi, e sinceramente mi chiedevo come mai, un personaggio che per mestiere ne aveva viste di tutti i colori, con quel materiale in mano, non avesse pensato di venderlo agli americani, i quali pur di “salvare” la loro connazionale l’avrebbero pagato a peso d’oro.
La mia curiosità non mi trattenne dal chiedere direttamente al mio amico una risposta a quanto mi passava per la testa in quel momento.

Mi spiegò: “Vedi Gabriella, purtroppo gli americani si trovano tra l’incudine e il martello.
Se sapessero che io dispongo di questo materiale, dovrebbero decidere se difendere Amanda e buttare a mare il “mandante”, o se coprire il “mandante” e lasciare che la giustizia faccia il proprio corso per Amanda.
Il fatto è che Amanda, almeno per ora non confesserà e tace perché è terrorizzata.
Il “mandante” aveva organizzato tutto, anche con l’aiuto di qualche amico straniero, proprio per procurarsi preventivamente la materia del ricatto, nel caso qualcuno si fosse tirato indietro.
Mi sono spiegato?”

Altro che! Fabrizio si era spiegato fin troppo bene, ma la storia era talmente diabolica che volli riascoltare ancora una volta alcuni pezzi delle numerose intercettazioni.
Decine e decine di ore…un lavoro quello svolto da Fabrizio che non poteva restare nel suo archivio, e mi chiedevo cosa sarebbe stato giusto fare, quali iniziative prendere, riducendo al massimo i rischi e nel contempo stimolare nel magistrato l’esigenza di nuove indagini.

Introdussi il dischetto nel mio pc… le voci erano nuovamente chiare…

“Maria, questa sera non mi aspettare per cena. Mi fermo a Perugia, ho già preso appuntamento con quel docente… dobbiamo incontrarci al solito locale… lì lui è “coperto”, e possiamo parlare tranquillamente…”

Mandai avanti la registrazione.
Ora sentivo un sottofondo musicale, e un brusio di voci… Poi riconobbi distintamente quella di Dario che parlava con il suo interlocutore, il docente.

“Tu sai tutto Claude, e sai anche che se sei sfuggito alle indagini in qualche modo lo devi a me..
Ora però ho bisogno del tuo aiuto, non puoi negarmelo, sai bene che troverei il modo di fartela pagare. Scusami se uso questo tono, ma sono esasperato, sento la puzza della galera che mi è rimasta addosso, e vivo con l’angoscia di tornarci, da un momento all’altro, mi capisci?”
Quel magistrato dobbiamo distruggerlo, distruggerlo…. Distruggerlo…? “

“Dario calmati, ragioniamo con calma. Tu esponimi le tue idee ed io vedrò come realizzare il tuo obiettivo. Ma innanzitutto devi stare calmo, altrimenti in galera ci finiremo davvero tu ed io…”

“ Ok Claude, cercherò di mantenere i nervi saldi, te lo prometto.
Ho pensato che se a Perugia accadesse un fatto molto grave, si.. bè… insomma… un delitto, un delitto efferato, chiaramente lui dovrebbe destreggiarsi anche con il super lavoro che lo impegna in questi giorni … So che sta preparando gli atti per la richiesta dei rinvii a giudizio per il “caso Narducci” e collegamenti col “Mostro”, e noi potremmo attaccarlo, se accadesse qualcosa sul nuovo fatto, sensibilizzando la stampa in modo clamoroso, e così perderebbe credibilità anche sull’altro processo…si, intendo il “Mostro”, mi sono spiegato?

“Dario, il tuo disegno in teoria sembra perfetto, ma nella pratica ci sono molti aspetti che è difficile far quadrare.
Innanzitutto, chi ti dice che un eventuale delitto venga assegnato a lui?
Poi, per avere un appoggio mediatico a livello internazionale, per te che fai affari con gli americani bisognerebbe coinvolgere qualcuno d’oltreoceano, non ti pare?
Infine, onde non destare alcun sospetto, si dovrebbe far coincidere il delitto con qualche evento magari già noto per certi accadimenti …? Non so, come se si decidesse di ammazzare qualcuno simulando un incidente d’auto, il giorno ideale sarebbe il sabato sera, capisci?
Quel delitto rientrerebbe nelle stragi del fine settimana, quando si va in discoteca, ci si ubriaca e si finisce contro un albero… Nessuno sospetterebbe un assassinio premeditato…”

“Si, Claude, ma ti assicuro che ho pensato già a tutto. Abbiamo un’ottima occasione…
Il prossimo 2 novembre lui sarà di turno, il che significa che tutto quello che succederà a Perugia in quel giorno, sarà assegnato d’ufficio a lui.
Ed è anche vero che il giorno prima si festeggia Halloween, e tu che frequenti tanti studenti stranieri, sai bene come questi ragazzi vanno su di giri per la festa delle streghe, si drogano, fanno sesso, organizzano rituali macabri, in molti casi si rifanno alla stregoneria del Congo, e qualche volta ci scappa davvero il morto….
E poi, lo sai meglio di me, tu sei un esperto in quella specie di discipline dell’occulto, non ti sarà difficile esaltare due o tre studenti, magari di diversa nazionalità purchè affiatati tra di loro, e poi gli organizzi l’orgia… magica…
Al momento opportuno, vedremo tu od io, col volto coperto …e zac!
Un taglio in gola e via…
Mentre gli altri resteranno storditi dall’alcool e dalla droga… e quando si renderanno conto che il rito è finito male, cercheranno l’assassino tra di loro… vedrai si accuseranno gli uni con gli altri…“

“ Dario, ti avverto, non sarà facile, comunque una mezza idea ce ‘ho… conosco due ragazze che dividono la stessa casa… e non mi sembrano due santarelle….Proprio sere fa, le ho sentite parlare di Halloween e di cosa avrebbero organizzato… Potrei illustrare loro un rituale, uno di quelli che prevedono una vittima, come in un gioco di ruolo, e magari convincerle a provare la sera tra l’uno e il due novembre, in modo da far quadrare il fatto con il turno del tuo magistrato….
Vediamo un po’………Ma si, potrei dire loro che metteremo su un soggetto teatrale sulla festa di Halloween, e far entrare nel gioco anche due persone scelte da loro, magari qualche corteggiatore…”

“Perfetto, Claude, sapevo che eri un genio, un genio del Male, s’intende…
Dunque hai pochi giorni di tempo per organizzare il tutto… poi vedremo alla fine, chi di noi due interverrà…”

Mandai ancora avanti la registrazione… ero sconvolta…

“Mez, che ti sembra della proposta del professore? In fondo se riusciamo a portare in teatro la rappresentazione di Halloween potremmo guadagnarci molto…
Guarda, il copione del rituale sembra proprio dal vero…. Dove lavoro io la sera, a volte capita che si parli di quello che succede in Congo… pensa che addirittura ci sono i bambini stregoni….
Dunque…. tu dovresti fare la parte della vittima… Io la sacerdotessa e Raf e Rudy i concelebranti…
Si ma il Gran Sacerdote, come è indicato qui, chi lo farà?...”

“Ma è chiaro Amanda, il Gran Sacerdote nei rituali ha sempre il volto coperto….
Almeno da noi in Inghilterra si usa così… Questi riti hanno sempre un’origine massonica, come pure in un contesto tribale, in Congo per esempio, lo Stregone che corrisponde al Gran Sacerdote, ha una maschera che gli copre il volto….”

“Dunque Mez, quando verrà qui per preparare la scena, noi non sapremo chi è, nemmeno dopo che avremo terminato le prove?”

“Non è detto Amanda… Se siamo furbe guardiamogli le scarpe, magari i calzini, o qualche gioiello, un anello, per esempio, o il tipo di pantaloni che indosserà sotto i paramenti… Può darsi che il giorno dopo da uno di questi particolari capiremo chi è… magari lo stesso professore che ci ha proposto il lavoro… o quel suo amico che ogni tanto lo viene a trovare da fuori… un viso che mi ricorda una persona ma non so dove posso averlo visto…. Certo che i due confabulano come se avessero chissà quali segreti sporchi in comune…”

“Si Mez, ho capito a chi ti riferisci…. Ogni tanto li ho visti anche al locale…
Il professore sembra sempre uno che si guarda intorno, come se temesse di essere visto…Incontra certi tipi strani ma Lumumba potrebbe dirci di più…Lui ci parla, come se fossero amici….
A volte si fermano a confabulare fino a tardi…. Può darsi che abbiano qualche affare in comune, chissà..?”
(Il dialogo tra Mez ed Amanda è stato tradotto dall’inglese)

Basta, non ne potevo più, chiusi il mio computer e dissi a Fabrizio che sarebbe stato bene che facesse sentire al magistrato queste registrazioni.

“Ma tu sei pazza! Mi vuoi morto, Gabry? O in galera?...
Tanto per cominciare ormai tra due giorni c’è l’udienza preliminare e il magistrato mi chiederebbe perché solo adesso mi presento, e avrebbe ragione anche a sospettare che questo materiale sia un depistaggio, visto che sa molto bene che io lavoro anche per gli americani….
L’unica cosa che si può fare è scrivere un”romanzo” e chissà che a qualcuno non venga la pulce nell’orecchio, o che la stessa Amanda non decida di confessare tutto… Nessuno di noi, ha il dovere di denunciare un bel niente, tuttavia possiamo agire come ti ho detto…”

“Figurati, Amanda avrà il terrore sacro di fare il nome del professore e del suo amico…Già è tanto se non la fanno fuori in carcere o appena uscirà….
Eppure uno che forse sa tutto c’è…..
Ti ricordi quella trasmissione che andò in onda subito dopo il delitto? Tra gli ospiti c’era un noto scrittore, il quale affermò davanti a milioni di telespettatori, che il delitto di Meredith era riconducibile in qualche modo ai delitti del “Mostro di Firenze”….”

“Si Gabry , la vidi anch’io quella trasmissione, e lo scrittore aveva ragione.
Anche in quei delitti qualcuno simulò il rito esoterico per sviare le indagini, proprio come nel caso di Meredith: un delitto leggibile anche in chiave esoterica, come hai fatto tu stessa nei tuoi articoli, ma la cui origine ha avuto come movente quello di screditare un magistrato e uscire dalla morsa della giustizia…
Lo scrittore aveva ragione, anche qui troviamo mandanti e manovalanza, lì si è cercato l’esoterismo nelle notti senza luna, qui si è fatto coincidere con la notte di Halloween…o meglio, la notte successiva alla festa si è simulata una recita come se la festa continuasse…
E poi ancora.
Sul “Mostro” si accesero i riflettori dei mass-media di tutto il mondo, esattamente come è stato per Meredith. Ed anche tra le vittime del “Mostro” due coppie erano di nazionalità diversa… Come vedi le analogie sono impressionanti, al punto che potremmo pensare ad una sola mano….”

Avevo bisogno di rimettere in ordine le idee.
Lo scossone era stato troppo forte, anche se solo in quel momento mi rendevo conto che in tanti mesi, dal giorno del delitto, mi assaliva all’improvviso un turbamento strano, qualcosa che maturava in me, e che allo stesso tempo rifiutavo di prendere in considerazione…. La verità di quell’atroce morte, si nascondeva forse nell’inverosimile?

L’esperienza di tredici anni di indagine sui delitti del “Mostro di Firenze” mi aveva portato a non stupirmi più di niente, e dunque dovevo essere pronta a smontare la mia tesi iniziale , quando pensavo che la morte di Meredith fosse il tragico epilogo di un rito sacrificale, riconducibile al demone Lilith.

Cercai i miei vecchi articoli ed iniziai a rileggerli, uno ad uno…..

di Gabriella Pasquali Carlizzi - Mercoledì 5 Novembre 2008
L’INIZIATIVA DI GABRIELLA CARLIZZI PUO’ SEMBRARE QUASI UNA PROVOCAZIONE, SE PENSIAMO CHE I DESTINATARI DI QUESTA LETTERA SONO I GENITORI DELLA VITTIMA E I GENITORI DEI PRESUNTI ASSASSINI… COSA MAI POTRANNO AVERE IN COMUNE, SE NON LA RABBIA, L’ODIO, LA PERDITA DEI LORO FIGLI, E TANTO, TANTO DOLORE?… E DOVE ALBERGANO QUESTI SENTIMENTI, SE NON NEL CUORE DI CIASCUNO?
ED E’ APPUNTO AL LORO CUORE, CHE SONO RIVOLTE QUESTE PAROLE…
Cari genitori,

se poco più di un anno fa qualcuno vi avesse predetto cosa si stava preparando per voi, al punto da stroncare la vostra vita e quella dei vostri figli, forse avreste fatto valere quell’autorevolezza insita nel vostro ruolo, finalizzato a tutelare il bene di coloro che avete generato, o comunque considerato carne della vostra carne.

Un concetto che vale anche quando un figlio lo si adotta, nel senso che si è padre e madre, quando ci si comporta come padri e come madri, nell’esprimere amore, comprensione, ma anche diniego quando i figli si avventurano in scelte che in questo tempo di degrado di ogni valore morale, pongono a rischio non solo la loro stessa incolumità, ma anche e soprattutto l’educazione che sicuramente hanno ricevuto da ciascuno di voi.

Se è vero che Meredith è stata uccisa, e da un punto di vista terreno, nessuno più potrà restituirvela, è anche vero che coloro di cui si presume siano stati gli autori di un delitto tanto atroce, sono morti nell’anima, e i loro sogni si sono spenti all’improvviso, così come i loro sguardi si perdono nel buio fitto di un futuro che non c’è più.

Anche per i genitori di Rudy, Amanda, Raffaele, è lutto nell’anima, perché questi figli li hanno persi anche loro, e se un giorno fossero condannati in via definitiva, sarebbero usciti per sempre dalla società, anche quando avranno semmai finito di scontare una eventuale pena, le porte del mondo per loro resterebbero chiuse.

La cosiddetta “società civile” è sempre pronta a giudicare senza mai immedesimarsi in quelle situazioni da cui penso che nessuno al mondo possa chiamarsi fuori.

E credetemi, che chi ha ucciso Meredith, dovrà affrontare su questa terra un’agonia forse paradossalmente assai più dolorosa e lunga di quella che fu l’agonia della studentessa inglese, la vostra Mez.

Certo, è giusto che la magistratura faccia il proprio corso, ma se sperate di avere giustizia, tutti voi, anche se il destino vi ha posto gli uni contro gli altri, cercate di non consegnare il destino dei vostri figli, il vostro stesso dolore, a coloro che ne guadagnano in denaro e nel vostro caso, perseguono fini di cui voi nemmeno immaginate l’orrore.

Dovete dare un senso a ciò che ha distrutto le vostre vite, dovete semmai risalire al tempo in cui questi vostri figli erano amici, dividevano lo stesso tetto, gli stessi divertimenti, le stesse trasgressioni….

Dovete cercare semmai, di collaborare di più con la giustizia, affinchè se qualche errore può esservi stato, lo si corregga, come pure, se qualcuno ha approfittato dei vostri bravi ragazzi facendo loro credere cose fuori dalla realtà, conferendo loro ruoli che spesso abbagliano le nuove generazioni così povere di valori, di motivazioni, allora questo qualcuno cercatelo, e cercatelo congiuntamente, dimenticando le posizioni che vi sono state assegnate nell’aula di un tribunale, e sentendovi uniti nella disgrazia di cui tutti, seppure in modo diverso, siete rimasti vittime.

Su questo caso, a farla da padrone è la speculazione dei media, e non si può certo negare che ci si trovi di fronte ad un evento che coinvolge ben sei stati diversi, ma voi dovete fare in modo che questi riflettori si spengano, perché i vostri figli siano di fronte ad una sola giustizia, e non al massacro mediatico che devasta le vostre anime, che uccide ripetutamente la povera Meredith, mentre fa di coloro che hanno bisogno di ritrovare la pace, le star del momento.

Mi ha colpito molto una frase che disse Amanda quando seppe della decisione del Giudice:
“Io vorrei scomparire… non apparire”… Una frase che per la prima volta ha fatto emergere da una giovane considerata “la mangia uomini” come molti giornali hanno scritto, la semplicità, l’umiltà, e forse la vergogna di chi prendeva coscienza forse per la prima volta, di essere entrata in una spirale da cui non fece in tempo ad uscirne.

Voi genitori, sapete bene che allo stato delle cose, tanto clamore in piazza renderà sempre più difficile dimostrare l’eventuale innocenza di questi ragazzi, che pure si proclamano estranei ai fatti che gli sono stati contestati, ma non hanno tuttavia evitato di accusarsi gli uni con gli altri.

E questo comportamento, a mio parere, seppure stabilito in una strategia difensiva, ha invece convinto chi era chiamato a giudicare, che evidentemente in quella tragica notte tutti e tre erano nella villetta.

Purtroppo il loro dire reciprocamente. “E’ stato lui”, “E stata lei”, “Sono stati loro due”, ha di fatto significato: “C’ero anch’io”….
Altrimenti su che basi, su quali prove, si è potuto puntare il dito contro persone precise?

Perché, non ci si è limitati a dire: “Io non sono stato”, senza null’altro aggiungere?

Vedete, cari e poveri genitori, che tanto state soffrendo, che l’odio non porta mai alla giustizia, perché al di là delle conclusioni cui giungeranno i giudici, poiché costoro emetteranno un verdetto basato solo sulle carte, rimarrà sempre un dubbio, benché piccolo, ma un dubbio che giustizia non sia stata fatta, o non sia possibile farla completamente.

E allora, nello spirito di rivisitare anche i vostri ruoli, se avete mancato in qualcosa, magari lasciando ai vostri figli troppa libertà, controllandoli poco, fidandovi solo dell’educazione che avete dato loro, senza pensare a quante insidie si nascondono in una società dove prevale il Male, in questo spirito, azzerate i sentimenti che vi dividono, ricordandovi soprattutto che il destino poteva farvi trovare oggi, gli uni al posto degli altri.

E’ stata uccisa Meredith, ma poteva essere uccisa anche Amanda, o Raffaele, o Rudy…. Nessuno di voi o di noi, saprà mai cosa è davvero accaduto a questi ragazzi in quella notte in cui erano forse tutti quanti in preda a quella maledetta eccitazione tra fumo, alcool, e chissà quali altri inciuci che abbindolano anche i giovani più disciplinati…

Nemmeno voi, genitori di Meredith, potete giurare che la vostra figliola non trasgredisse per nulla in ciò che pure voi stessi speravate, i giovani quando sono lontani dallo sguardo vigile della famiglia, corrono tutti gli stessi rischi, e alla fine, chi si salva è solo più fortunato di altri…

Tra poche settimane, due ragazzi saranno alla sbarra, accusati di un crimine efferato, tuttavia, seppure in questa prima fase il giudice è sembrato convinto della loro colpevolezza, questa convinzione non deve essere la stessa dei genitori di Meredith, perché potremmo trovarci di fronte ad una verità diversa, o la stessa verità collocata in un diverso contesto, e allora pensate che scrupolo provereste di aver condannato prima del tempo, i compagni di studi e di svago della vostra Meredith.

Chissà quante volte tutti e tre o quattro si sono divertiti insieme, in modo sano, o limitandosi ad alzare un po’ il gomito, e chissà quante volte avranno parlato del loro futuro, dei loro sogni, o avranno anche discusso su idee diverse, poi chissà…sembra quasi che una nuvola nera li abbia inghiottiti, per farli ritrovare ai primi albori di un tristissimo giorno, una morta, gli altri tre in galera…

Io non so se siete credenti, né a quale religione appartenete, ma pregate quel Dio che è di tutti, affinchè porti la pace ad un’anima che è passata nel regno dell’eternità al pari di quelle anime che su questa terra sono prigioniere della loro stessa miseria, che è anche la nostra miseria.

Il dolore è capace di unire, e voi, cari genitori, avete una opportunità per dare un esempio di grande umanità a quanti approfittano delle divisioni per cibarsi di quel che resta delle vostre stesse vite.

Vi giunga indistintamente l’abbraccio di una mamma

Gabriella Pasquali Carlizzi

Roma, mercoledì 5 novembre 2008


Descrizioni Immagini (in ordine) :

1. I genitori di Meredith Kercher;
2. Amanda Knox insieme a suo padre;
3. Il padre di Raffaele Sollecito.


di Gabriella Pasquali Carlizzi - Domenica 2 Novembre 2008
MEREDITH KERCHER: INCREDIBILE MA VERO!
IL QUOTIDIANO INGLESE “THE INDEPENDENT” SI DISSOCIA DALLA SOLIDARIETA’ PER LA CONNAZIONALE E POVERA VITTIMA MEREDITH KERCHER E PRENDE LE DIFESE DEI SUOI PRESUNTI ASSASSINI, ACCUSANDO IL PM GIULIANO MIGNINI DI AVERE “RICALCATO” LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO SULLE ORME DELL’OPINIONE DI GABRIELLA CARLIZZI…!

QUANTO IERI HA PUBBLICATO IL QUOTIDIANO” THE INDEPENDENT”, E DIFFUSO IN RETE DAL “MESSAGGERO.IT” RIASSUMENDO IN ITALIANO BEN DUE PAGINE DI MADRE LINGUA A FIRMA DELL’INVIATO PETER POPHAM, HA PERVASO LA PUBBLICA OPINIONE DI UNA PROFONDA INQUIETUDINE, OLTRE ALLO SCONCERTO CHE SI DETERMINA QUANDO PROPRIO LA STAMPA CHE DOVREBBE AFFIANCARE QUEL “GIUSTIZIA E’ FATTA” ESPRESSO DALLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA, UNA STUDENTESSA INGLESE COME INGLESE E’ “THE INDEPENDENT”, EBBENE QUESTA STAMPA SI METTE DALLA PARTE DEI PRESUNTI MASSACRATORI DI MEREDITH.
E NON BASTA, MA L’INVIATO DELL’ILLUSTRE QUOTIDIANO, ACCUSA GLI INQUIRENTI DI AVER RICOSTRUITO IL DELITTO SULLA BASE DELL’OPINIONE CHE GABRIELLA CARLIZZI ESPRESSE A POCHE ORE DAL FATTACCIO, IN UNA SERIE DI ARTICOLI , CONTINUANDO A STUDIARE IL COMPLESSO CASO GIUDIZIARIO.
FORSE IN INGHILTERRA QUALCUNO TEME CHE NEL CORSO DELL’IMMINENTE PROCESSO, POSSANO EMERGERERE ULTERIORI RESPONSABILITA’?…
FORSE I TRE IMPUTATI “COPRONO” UN “QUARTO UOMO”?
FORSE UN INGLESE? …O CHI...?
Se da un lato il comportamento del “The Independent” avrà fatto inquietare i due Pubblici Ministeri, Giuliano Mignini ed Emanuela Comodi, nonché il Giudice Micheli, a me, Gabriella Carlizzi, dopo la prima incazzatura, ha suscitato riflessioni tali da confermare i sospetti che fin dal primo momento ho coltivato in silenzio, riservandomi di recuperare tutte le prove che costituiranno forse a breve, un mio libro-inchiesta sulla vicenda.

Ed in tal senso, il collega inglese Peter Popham ha fatto, a mio parere, la classica mossa falsa, o se preferite lo scivolone sulla buccia di banana, nel senso che finalmente ha dimostrato che il suo Paese, per la connazionale Meredith Kercher, non sembra chiedere giustizia, bensì sembra esigere una e solo quella giustizia, che guarda caso coincide stranamente con il teorema del ben noto imputato Spezi Mario.

E vediamo di capire di più dell’anomalo comportamento di questo giornalista inglese.

Intanto sarà utiile osservare che la “crociata” pro-imputati, vede due assi covergenti in un unico soggeto: Spezi Mario

Ci eravamo abituati agli attacchi dell’asse italo-americano, o “Preston-Spezi”, ora dobbiamo prendere in considerazione anche l’asse italo-inglese, ovvero “Popham-Spezi”.
America ed Inghileterra trovano un unico “interesse” ed ingaggiano un cronista italiano, noto per la sua posizione da sempre offensiva nei confronti di taluni magistrati , gli stessi che lo arrestarono, gli stessi che ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per numerosi e gravi reati, gli stessi che sono titolari del caso Meredith.

Ed anche il Giudice Paolo Micheli, che dovrà decidere il prossimo 12 dicembre, se rinviare o no Spezi a giudizio, è lo stesso Giudice che ha emesso la sentenza per Rudy Guede, e il decreto di rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele, rigettando perfino la richiesta degli arresti domiciliari.

Ora, escludendo che il collega inglese, Peter Popham, autore del servizio uscito ieri, 1 novembre 2008 sul The Independent, con ben due pagine di offese gravissime contro il Pm Mignini, sia una persona ignorante, dobbiamo analizzare le sue affermazioni come rese da chi pur conoscendo la verità dei fatti processuali, fa finta di niente e persevera in un attacco senza precedenti contro il magistrato che ha coordinato le indagini sul delitto della studentessa inglese.

A dire il vero, se le stesse cose le avesse scritte il “The New Yorker”, non ci saremmo stupiti: sappiamo che il giornalista americano Douglas Preston ha anche lui qualche conto da regolare col Pm Mignini, e poichè quanto gli fu contestato vedeva il concorso con il collega esperto di “Mostro”, era presumibile che si sarebbe “cavalcato” il “caso Meredith” per interessi del tutto privati.
Presumibile.... con tanti “se” e con tanti “ma”... tuttavia resta il ragionevole sospetto...

La “sorpresa” inglese, al contrario ci ha colto impreparati, almeno da un punto di vista di “opportunità”, atteso che, un primo passo verso la Giustizia è stato fatto, riscattando l’atroce fine dell’inglesina.

Ne consegue, una serie di interrogativi, uno più inquietante dell’altro.

Tanto per cominciare, non si capisce il perchè sempre e solo il Pm Giulano Mignini, venga preso come “capro espiatorio”, di che cosa, poi non si sa.
Insospettisce il fatto che si faccia finta di non sapere che la sentenza e i due decreti di rinvio a giudizio sono stati firmati e redatte le relative motivazioni, da un Giudice, il dottor Paolo Micheli, il quale, nel corso di varie udienze ha ascoltato la pubblica accusa, le parti civili, e i più illustri collegi difensivi di chiara fama, che hanno sostenuto l’innocenza degli imputati.
O meglio, in questa strana triade, proprio le strategie difensive, a mio modesto parere, hanno convinto il Giudice della contestuale presenza degli imputati nell’ abitazione di Meredith, mentre si consumava il delitto.
Infatti ciascuno dei tre ha in pratica dichiarato: “Io non c’entro, sono stati gli altri due...”

O forse si sperava, non disponendo di nulla di più convincente, che il “gioco delle tre carte” incantasse l’attento Giudice, fino a farlo cadere nella “trappola” della “confusione”?
Difficile per un Paolo Micheli, cui non manca certo una carriera alle spalle per saper discernere chi si difende seriamente, da chi invece si “arrampica sugli specchi”.

Ora analizziamo le pesanti accuse sputate senza alcun rispetto, addosso a Mignini, ma anche allo stesso Giudice, ed in un certo senso alla sottoscritta.

Se dovessimo riesumare il reato di “plagio”, traducendo le invettive del cronista inglese, il “caso Meredith” si sarebbe risolto così: “la Carlizzi scrive la sua opinione e “plagia” Mignini, il quale a sua volta “plagia” il Giudice, che “accoglie totalmente le richieste dei due Pubblici Ministeri”.

Ma che cazzate sono queste?
Ma ve le andate cercando, oppure vi sentite protetti da chissà quali poteri, oppure voi stessi siete “armati fino ai denti”?
Ma vi rendete conto di quanto siete male informati, oppure lo siete troppo, e allora vi affannate per chissà quali e sconosciti fini?

Ma le avete lette le motivazioni del Giudice a fronte delle sue decisioni?

Ma avete ascoltato bene la requisitoria dei Pubblici Ministeri, oppure a voi basta orecchiare la parola “rito” per risalire alla sempre zampillante fonte di nome Carlizzi?

Innanzitutto il mondo intero, ha osservato la coincidenza del delitto di Meredith, con la notte appena trascorsa di Halloween, notte che la letteratura colloca nell’ambito magico-satanico-esoterico, e non certo con caratteristiche del folklore carnevalesco.
E tanto per la cronaca, anche il noto giornalista e scrittore, Giancarlo Padula, ha pubblicato un libro dal titolo: “Merdith uccisa all’ombra di halloowen”, impostato anche da un punto di vista esoterico.
Dunque Mignini potrebbe essere stato “suggestionato” da questo libro, invece che dalla Carlizzi, alla quale non risparmiò gli arresti domiciliari..... o Spezi non ha informato il collega inglese?

Detto questo, i magistrati sulla base del racconto di Guede, ma soprattutto in consiedrazione delle mille versioni di Amanda e Raffaele, hanno potuto ricostruire la dinamica del delitto, come espressione di una “ritualità di gruppo” , nel senso di attribuire a ciascun imputato un determinato ruolo.
“Come in un macabro rito di morte”, il che non significa rito esoterico, o offerta sacrificale, o quanto si vuole fare intendere da parte di chi forse teme qualcosa.

Oltretutto, il Giudice ha di fatto rigettato riferendosi al movente, ogni elemento che fosse riconducibile a qualcosa di “esoterico”, ed ha ben motivato il proprio libero convincimento che si sia trattato di una serata finita male , all’insegna del sesso estremo, forse anche sotto l’effetto di sostanze psicotiche (Sollecito, stando a quanto riporta un giornale, dice di non ricordare nulla per quanti spinelli si era fatto), oltre ad una lite forse scoppiata tra Amanda e Meredith per questione di soldi.
Risulta infatti che la vittima fu derubata di alcune centinaia di euro e di due carte di credito.

Va anche detto, che al di là delle conclusioni cui è giunto il GUP, tra qualche settimana, Amanda e Raffaele avranno modo di difendersi in un vero e proprio dibattimento, e davanti ad una Corte d’Assise, non più un Giudice unico, potranno fornire altre prove, esternare ulteriori accuse, o dire più semplmente la verità, tutta la verità.

Che quel delitto non poteva essere stato commesso da una sola mano, lo dimostrano lo scenario, le risultanze autoptiche e quelle della scientifica, così come per Rudy Guede non dimentichiamo che il ragazzo fuggì all'estero, e solo quando ebbe la certezza di essere stato individuato, tra mille contraddizioni si è consegnato alla Giustizia.

E allora, se non Amanda e Raffaele, chi altro poteva essere insieme a Rudy quella sera nella casa di Meredith?
E’ questo il punto che ora assume toni estremamente inquietanti e provocati proprio dalla presa di posizine del quotidiano inglese.

Si teme forse che Amanda e Raffaele, visto che non hanno ottenuto il proscioglimento, e rischiano veramente una condanna, svelino una verità , forse tenuta fino ad oggi nascosta, nel tentativo di salvare loro stessi e chi per loro?

Ci troveremo forse ad assitere ad una “guerra” tra “sette”?

Personalmente non mi stupirei, in quanto, come più volte ribadito, sulla base di alcune mie ricerche mi sono fatta un’idea precisa sulla verità di questo delitto, e posso serenamente confermare che la mia idea non combacia nemmeno un pò con la ricostruzione della Pubblcia Accusa, che pure rispetto, come rispetto le conclusioni del Giudice.
Ho sempre detto, riferendomi ai tre imputati, che forse manca “qualcuno” all’appello, come pure non nascondo che un qualche “indizio” mi è stato fornito da persone che mi hanno contattato da Perugia, persone che per prime, avendo letto l’annuncio di Meredith che cercava una casa, la contattarono più di una volta.
Come vedete, scrivere suonando le trombe al vento, senza conoscere, o facendo finta di non conoscere, non denota nè buon senso nè professionalità, ma contribuisce ad aumentare i tanti dubbi che questa triste vicenda si porta dietro fin dal primo momento.

Dubbi che in parte sono stati chiariti dalle conclusioni cui non Mignini, ma il Giudice è giunto, dopo ben undici ore di camera di consiglio, undici ore trascorse per valutare in termini paritari, le tesi avanzate da tutte le parti in causa.

Anche per Guedè, non è stata accolta la richiesta di ergastolo avanzata dall’Accusa, bensì sono stati computati trent’anni, e non sono state applicate le attenuanti generiche.
Per gli altri due, dopo un anno di custodia cautelare in carcere, sarebbe stato un paradosso non andare a dibattimento, come pure il rigetto degli arresti domiciliari, oltre che per la permanenza dei requisiti che richiedono il regime carcerario, è presumibile che si sia tenuto conto anche di un eventuale rischio della stessa incolumità dei due.

Già, poniamo il caso che i mie sospetti, rafforzati dal comportamento del “The Independent”, abbiano un minimo di fondamento, e che Amanda e Raffaele non abbiano avuto il coraggio di svelare quanto non ci è dato sapere, ma potremmo immaginare, in tale contesto, chi ci dice che a qualcuno non farebbe comodo farli tacere per sempre?

A questo punto c’è solo da augurarsi che il quotidiano inglese, continui sulla linea intrapresa, che per me potrebbe rivelarsi un magico filo d’Arianna, per arrivare alla luce della verità.

Ora per coloro che non l’hanno letto, riporto qui di sguito l’articolo de “Il Messaggero.it” in cui è parzialmente tradotto quanto pubblicato dal “The Independent” a firma di Peter Popham.

2 Novembre 2008

Gabriella Pasquali Carlizzi


01-11-2008 sezione: HOME_INITALIA

Mez, stampa Gb ironizza su prove contro Amanda
«Il pm si è ispirato a un blog esoterico»

ROMA (1 novembre) - Prima le accuse di incompetenza dagli Usa alla polizia scientifica. Ora quelle contro il pm Giuliano Mignini dalle pagine del quotidiano britannico The Independent. L'omicidio di Meredith Kercher continua ad essere oggetto di polemiche anche dopo la sentenza del tribunale di Perugia: 30 anni a Rudy Guede e rinvio a giudizio per Amanda Knox e Raffaele Sollecito che restano in carcere. Secondo il quotidiano il pm Mignini nel ricostruire l'omicidio si sarebbe ispirato alla teoria della cospirazione e del rito sacrificale letta sul blog di una sua amica, Gabriella Carlizzi, la quale collega l'omicidio ad una «setta esoterica di tipo massonico, l'Ordine della rosa rossa, alla quale sia Meredith sia Amanda potrebbero avere appartenuto».

Una settimana trionfale - scrive il giornale - per il pubblico ministero Giuliano Mignini. Malgrado le accuse di dilettantismo provenienti da Oltre Atlantico, ha pienamente convinto i giudici che hanno accolto tutte le sue richieste, dalla condanna di Rudy Guede al rifiuto della libertà provvisoria per Amanda e Raffaele Sollecito. Ma tale trionfo per il giornale sembra poggiare su basi ben poco solide.

Durante il processo Mignini ha fatto una ricostruzione dettagliata dell'orgia che avrebbe portato alla morte di Meredith: la ragazza inglese in ginocchio, Sollecito che la tiene ferma, Amanda di fronte a lei che le taglia la gola. «Per confermare questa ricostruzione - ha detto Mignini citato ironicamente da The Independent - la sola cosa che manca è la ripresa di una telecamera messa nella stanza». Stando così le cose, continua il giornale, ci si aspetterebbe che «Mignini abbia eccellenti fonti, testimoni presenti sul luogo del delitto, indizi precisi, magari confessioni. L'ultimo posto che si prenderebbe in considerazione come fonte sicura è un blog».

La teoria della cospirazione e del rito sacrificale è contenuta invece proprio nel blog della Carlizzi. «Questa è solo la mia opinione... - si legge nel sito -ma le mie ricerche in America e Inghilterra hanno rafforzato la mia convinzione che il delitto vada visto da un punto di vista esoterico».

Le due ragazze venivano infatti da università, quelle di Leeds e Seattle, in cui il reclutamento da parte di sette massoniche, alcune deviate ed altre no, e di scuole esoteriche è notevole. E queste scuole - è sempre la teoria della Carlizzi - portano a convincere gli adepti che sono leciti i sacrifici rituali, compresi quelli volontari della propria vita. In sostanza dunque Meredith potrebbe essersi sottoposta volontariamente al sacrificio rituale.

Il giornale inglese non manca di sottolineare la personalità della Carlizzi, «ricca signora romana devota cristiana», che afferma di essere in comunicazione con il suo padre spirituale, morto oltre vent'anni fa. E nota che Mignini e la Carlizzi si conoscono bene. Ricorda inoltre che la Carlizzi ha collegato i delitti del «mostro di Firenze» all'Ordine della rosa rossa.

Conclusione del quotidiano: Mignini non si è comportato in modo perfettamente corretto omettendo di dire che mancano le consuete «prove obiettive». Ma «aveva dalla sua il beneficio di una storia clamorosa e in Italia questo conta molto».

 

 


Descrizioni Immagini (in ordine) :

1. Copertina del libro di Giancarlo Padula "Meredith uccisa la notte di Halloween;
2. "The Indipendet"

3. Peter Popham;

4. Mario Spezi & Douglas Preston;

5. Il PM Giugliano Mignini;
6. Meredith Kercher;
7. Rudy Guede, Amanda Knox, Raffaele Sollecito;
8. "Il Messaggero";
9. Il PM Mignini nell'articolo de "Il Messagero".

{/reg}

di Gabriella Pasquali Carlizzi - Mercoledì 29 Ottobre 2008
MEREDITH KERCHER…
PETER POPHAM DICE A MARIO SPEZI:
“QUANDO INIZIA UN PROCESSO I CRONISTI DEVONO ESSEREMOLTO CAUTI….”...
IL CASO MEREDITH: LA PRIMA FASE GIUDIZIARIA SI E’ CONCLUSA CON UNA SENTENZA A TRENT’ANNI DI RECLUSIONE PER RUDY GUEDE, E CON IL RINVIO A GIUDIZIO PER AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO.
CONOSCENDO L’ONESTA’ INTELLETTUALE E L’EQUILIBRIO DEL GUP PAOLO MICHELI, UN GIUDICE CHE SI DISTINGUE PER LA SERENITA’ D’ANIMO E LA GRANDE UMANITA’, NON POSSIAMO CHE DEDURRE CHE I DUE PUBBLICI MINISTERI, NELL’IMPIANTO ACCUSATORIO AVANZATO, ABBIANO DIMOSTRATO GRANDE SCRUPOLO ED ESATTEZZA IN TERMINI DI PROVE, CONSEGUENTI AD ALTRETTANTA PROFESSIONALITA’ DEGLI AGENTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA DELEGATI ALLE INDAGINI.
EPPURE MARIO SPEZI, PRIMA DELLA SENTENZA, AVEVA INVIATO A MEZZO DEL SUO SITO WEB UN MESSAGGIO, NEL QUALE IL CRONISTA “CONCEDEVA” AL GIUDICE, ATTRAVERSO LE PAROLE DI PETER POPHAM, “L’OPPORTUNITA’ DI RECUPERARE LA REPUTAZIONE DELLA GIUSTIZIA ITALIANA”…
E ci sembra che Paolo Micheli, il Giudice che per ben undici ore è rimasto chiuso in Camera di Consiglio, non solo abbia “recuperato” la reputazione della Giustizia Italiana, ma ha dato anche prova di non essere stato condizionato dallo “scandaloso” comportamento di quei cronisti, tra i quali Mario Spezi, che hanno messo nero su bianco, con attacchi senza precedenti contro i Pubblici Ministeri titolari del “caso Meredith”, Giuliano Mignini ed Emanuela Comodi, costretti a subire aggressioni mediatiche italo-americane organizzate da Mario Spezi, a suo dire, su incarico degli stessi statunitensi.

L’ipotesi di un interesse privato del “mostrologo”, imputato che dovrà comparire il prossimo 12 dicembre proprio davanti al GUP Paolo Micheli, e al Pubblico Ministero Giuliano Mignini, è forse sfuggita a chi ha ritenuto di investirlo di questa crociata contro la magistratura.

Infatti gli inquirenti non sarebbero stati indotti a sospettare che Amanda Knox e Raffaele Sollecito, anzichè pensare a difendersi, abbiano contato di più sul potere di chi avrebbe accusato magistrati e polizia di fatti gravissimi, e diffusi sempre dallo stesso Spezi, con uno stile “suggestivo” e tale da indurre nella pubblica opinione veleni e sospetti di ogni genere contro il Pm Mignini e due agenti della Polizia, i quali in sostanza avrebbero messo sotto protezione il “vero” assassino di Meredith, inquinando le indagini sul nascere, e preferito portare alla sbarra la giovane americana e l’ex fidanzatino pugliese.

Eppure, io stessa, avevo detto a Spezi : “Per favore, fermati”, e il mio invito scaturiva proprio dal fatto che il suo comportamento non avrebbe di certo favorito la posizione dei ragazzi accusati di aver ucciso Meredith.
Infatti, il “clamore italo-americano”, oltre che di pessimo gusto, altro non dimostrava che la debolezza delle prove a sostegno della presunta innocenza degli imputati.

I processi si fanno sulle carte, e le carte si confrontano e discutono nelle aule di Giustizia, davanti a chi, al di sopra delle parti, è chiamato ad esprimere un verdetto.

Ma chi persegue fini strumentali a se stesso, nella sua ignoranza non sa, evidentemente, che l’operato di un Pubblico Ministero è volto alla ricerca di prove sia a carico che in difesa dei soggetti incriminati.

Nel caso specifico, questo criterio sarà stato adottato nel modo più scrupoloso e responsabile, dato che ci si è trovati di fronte a vittima e presunti assassini, ad eccezione di Sollecito, tutti di nazionalità straniera.

Non solo, ma gli americani, ricalcando il non commendevole comportamento tenuto da Douglas Preston e Mario Spezi, nelle vicende relative al “Mostro di Firenze” e al “Caso Narducci”, non hanno esitato nel diffamare inquirenti ed investigatori, tentando di intralciare il sereno corso delle indagini, sottoponendo i magistrati ad una eroica prova di nervi, seppure brillantemente superata, fino ad oltrepassare i limiti della liceità, quando Mario Spezi, forse sperando di dare un “colpo mortale” all’inchiesta, due giorni prima della sentenza, ha osato diffondere dal suo sito www.mariospezi.it , affermazioni di cui ora, anche in forza delle decisioni del GUP Paolo Micheli,dovrà necessariamente rispondere.
La legge è uguale per tutti…!

Purtroppo, i tre ragazzi, ed in particolare Amanda Knox, avrebbero dovuto anche attraverso i loro avvocati, diffondere un comunicato stampa con l’invito perentorio per Mario Spezi, in quanto a suo dire, incaricato dagli americani, affinchè lo stesso si astenesse dall’offendere in loro difesa, proprio gli inquirenti che avrebbero dovuto formulare le loro richieste, nel totale rispetto delle loro funzioni.

Un’iniziativa del genere, seppure il rinvio a giudizio di Amanda e Raffaele, era scontato, ai fini però di quanto si dibatterà nel processo, avrebbe giocato a favore degli imputati.
Ora invece, che le decisioni del Giudice hanno ampiamente espresso la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per gli ex fidanzatini , e la colpa per Rudy Guede, costoro non essendosi dissociati dalla “crociata” ispirata dal “mostrologo”, ne consegue che l’agire di Spezi, oltre che sullo stesso, peserà sulle valutazioni relative al comportamento, alla personalità, al ricorso a poteri esterni con caratteristiche da “Clan”, fino a costituire, un bagaglio di “aggravanti” in sostituzione di quelle “attenuanti” che si applicano per imputati “disciplinati”.

Ed ancora una volta mi verrebbe da dire, paradossalmente: “Prendete esempio da Andreotti!”
Il riferimento calza, dato che l’avvocato che difende Sollecito, è la stessa Giulia Bongiorno che riuscì a fare “assolvere” il “Divo Giulio”.
E chissà che la storia non si ripeta anche per il pugliese…
La Puglia vanta poteri forti, e ne sa qualcosa il Pm Woodkok, che si è visto più volte “scippare” inchieste scomode da parte di Procure più “clementi”…

Ora, poiché l’amico Spezi si è servito di una firma di tutto rispetto, e per di più inglese, e dunque una firma giornalistica che per “solidarietà” dovrebbe stare dalla parte della vittima, come pure la stessa testata il “The Independent”, anche noi abbiamo voluto capire la posizione del giornalista, relativamente al comportamento che la stampa dovrebbe tenere nei casi di giudiziaria.

Mario Spezi, sul suo sito web, riportando le parole del cronista Peter Popham ha così “ammonito” il Giudice e criticato i Pubblici Ministeri:

“Peter Popham: una possibilità di salvare la faccia della giustizia italiana”

“Quando il Giudice Paolo Micheli leggerà la sentenza, avrà l’ opportunità di recuperare la reputazione della giustizia italiana…”

“Se il pubblico ministero del caso Meredith Kercher avesse voluto dare una dimostrazione di che cosa c’ è di sbagliato nella giustizia italiana, non avrebbe potuto fare lavoro migliore…“

E’ pur vero, che l’illustre Peter Popham, dando una lezione deontologica ai colleghi giornalisti, così si è espresso:

"Quando inizia un processo – spiega Peter Popham, corrispondente a Roma per il quotidiano inglese The Independent – i cronisti devono essere molto cauti, perché se uno scrive che 'Amanda Knox è colpevole dell’uccisione di Meredith' prima della fine del processo, commette un reato che si chiama Contempt of Court (inosservanza di un provvedimento del tribunale) e rischia di finire in carcere".
"I giornalisti da noi devono stare molto attenti – aggiunge Popham - a non scrivere queste cose prima del verdetto del giudice.”

E noi siamo perfettamente d’accordo con Peter Popham, sempre che questa regola valga per tutti, anche per chi negli articoli di Spezi si è ritrovato accusato come presunto assassino di Meredith, in concorso addirittura per favoreggiamento e inquinamento delle prove, con due Poliziotti che indagavano sui cellulari ritrovati nel giardino della villetta e riconducibili alla vittima!

Inoltre, Peter Popham, sa bene che così come non si può scrivere prima della fine del processo che Amanda è colpevole, onde non incorrere nel reato di inosservanza di un provvedimento del tribunale, non si può nemmeno scrivere che Amanda non è colpevole.

Il concetto di presunzione di innocenza, non vanifica i gravi indizi di colpevolezza.
Dunque caro Spezi, forse avresti fatto meglio, ad attenerti ai buoni e giusti consigli del tuo amico e collega inglese Peter Popham, del quale ci piace immaginare la soddisfazione per il primo atto di Giustizia verso la sua connazionale e povera vittima Meredith Kercher.

Mercoledì 29 Ottobre 2008
Gabriella Pasquali Carlizzi

 


Descrizioni Immagini (in ordine) :

1. I tre imputanti del processo sull'omicidio di Meredith Kercher : Rudy Guede, Amanda Knox, Raffaele Sollecito;

2. Il PM Giuliano Mignini;

3. Mario Spezi;

4. Logo della testata "The Indipedent";

5. Peter Popham, corrispodente per l'Italia di "The Indipendet".

 
 
 
OMICIDIO MEREDITH KERCHER

INTERVENGANO IL CAPO DELLO STATO E IL GOVERNO ITALIANO.

NO ALLE INGERENZE DELL’AMERICA NEGLI AFFARI DELLA NOSTRA GIUSTIZIA!

IL DANNO DELLE INQUIETANTI INTROMISSIONI AMERICANE HA GIA’ LESO L’INCHIESTA SUL CASO NARDUCCI E IL MOSTRO DI FIRENZE, MEDIANTE L’USO DI UNA VERGOGNOSA CAMPAGNA MEDIATICA, IN DIFESA DI UNO DEGLI IMPUTATI,IL GIORNALISTA MARIO SPEZI.

ORA GLI STATI UNITI DIFENDONO AMANDA KNOX, SENZA NEMMENO SAPERE DI COSA SI PARLA, QUEL CHE SANNO PERO’ E’ CHE L’OBIETTIVO DA COLPIRE, E’ SEMPRE LO STESSO MAGISTRATO, GIULIANO MIGNINI.

L’AMERICA DIMENTICA QUANDO EMISSARI D’OLTREOCEANO VENNERO A ROMA E MI CONTATTARONO OFFRENDOMI BEN SETTANTA MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE, PERCHE’ RINUNCIASSI A PUBBLICARE IL MIO LIBRO “GLI AFFARI RISERVATI DEL MOSTRO DI FIRENZE”, LA PRIMA OPERA IN CUI FU SVELATA L’IDENTITA’ DELLA SETTA DEI PRESUNTI MANDANTI DEI DELITTI DELLA TOSCANA.
E NON CREDIAMO SIA CASUALE CHE GLI STATI UNITI REITERINO IL LORO NON COMMENDEVOLE COMPORTAMENTO “STRUMENTALIZZANDO” IL POPOLO CHE NON SA, E CREANDO LA “SETTA DEGLI INNOCENTISTI” A FAVORE DI CHI, PRESUNTO INNOCENTE, E’TUTTAVIA INCRIMINATO DI REATI DI SANGUE TERRIFICANTI, E PER CUI DOVRA’ ESSERE EMESSO UN VERDETTO DALLA NOSTRA GIUSTIZIA .

I CITTADINI ITALIANI, CHIEDONO RESPONSABILMENTE AL NOSTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL GOVERNO, NONCHE’ A TUTTE LE FORZE PARLAMENTARI DI RICHIAMARE L’AMERICA AL RISPETTO DELL’AUTONOMIA DELLE NOSTRE ISTITUZIONI ED IN PARTICOLARE DELLA GIUSTIZIA ITALIANA.
GIU’ LA MASCHERA E I FOMENTATORI CHE OSANO PUNTARE IL DITO CONTRO IL PUBBLICO MINISTERO GIULIANO MIGNINI, ABBIANO IL CORAGGIO DI PARLARE A VOLTO SCOPERTO, PRIMA CHE QUALCUNO FACCIA I LORO NOMI CONFIGURANDOLI IN QUELLA CHE APPARE UNA “ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE ITALO-AMERICANA”, FINALIZZATA A DEPISTARE QUELLE INDAGINI GIUDIZIARIE CHE DIVENTANO PERICOLOSE QUANDO SI INTRAVEDE IL RISCHIO DI SMANTELLARE SETTE SATANISTE E SCHOLE ESOTERICHE INTERNAZIONALI.

E IL VERO SCOPO DELLE INGERENZE AMERICANE SEMBRA ESSERE PROPRIO QUESTO, GIACCHE’ UN SIMILE COMPORTAMENTO NON VA CERTO A FAVORE DI CHI SI VUOLE DIFENDERE, ANZI GETTA OMBRE PESANTI AGGRAVANDO LE POSIZIONI GIUDIZIARE DI CHI L’AMERICA VUOLE DICHIARARE SENZA COLPA NE’ PECCATO...

SI TEME IN AMBEDUE I CASI, FORSE UNA CONFESSIONE TALE DA SVELARE IL VERO VOLTO DI CHI ANCORA OGGI E’ SFUGGITO ALLA GIUSTIZIA?
E QUALI SAREBBERO IN QUESTO CASO LE COMPLICITA’ D’OLTREOCEANO?

SCIENTOLOGY E’ A CONOSCENZA CHE IL LORO MAGGIORE SOSTENITORE, TOM CRUISE, AVREBBE ACQUISTATO I DIRITTI D’AUTORE DEL LIBRO DI MARIO SPEZI E DOUGLAS PRESTONO PER PORTARE IL SOGGETTO SUL GRANDE SCHERMO HOLLYWOODIANO, LO STESSO SOGGETTO GIA’ INCRIMINATO IN ITALIA PER DEPISTAGGIO DI UN’ INCHIESTA ATTUALMENTE IN CORSO?
O DOBBIAMO SOSPETTARE CHE L’INTERESSE DI TOM CRUISE SIA STATO DETTATO DA BEN ALTRI INTERESSI RICONDUCIBILI AL POTERE DELL’AMERICA, CHE IN TAL MODO SI SAREBBE ASSICURATA IL SILENZIO DI CHI FORSE INNOCENTE NON E’?

QUANTO ACCADE DA UN PO’ DI TEMPO A QUESTA PARTE RISCHIA DI INCRINARE I RAPPORTI DI ALLEANZA CON GLI STATI UNITI, AI QUALI ABBIAMO GIA’ DATO TANTO, SE PENSIAMO AL SANGUE VERSATO DAI NOSTRI FIGLI PER COSIDDETTE MISSIONI DI PACE, CONCLUSESI CON IL RIENTRO DELLE BARE COPERTE DALLA BANDIERA ITALIANA, E ACCOMPAGNATE DAL CORDOGLIO DEL CAPO DELLO STATO IN RAPPRESENTANZA DELL’ITALIA TUTTA E UNITA. ALL’AMERICA NON RESTA CHE DIRE: FERMATEVI, FATE UN PASSO INDIETRO, E NON PERMETTETEVI PIU’ DI DIRE: “NON CI FIDIAMO DELLA GIUSTIZIA ITALIANA”!

Mercoledì 22 Ottobre 2008
Gabriella Pasquali Carlizzi & La Redazione