2 Marzo 2020
ABORTO LIBERO: COME PUO' LA LIBERTA' DELLA DONNA INTEGRARSI NEL DIRITTO DI UCCIDERE I PROPRI FIGLI?
Redazione "Opera Padre Gabriele"
Riportiamo di seguito un fatto avvenuto nel mese di Maggio del 2017, quando una scritta tanto stupida quanto irrispettosa fu lasciata sul muro antistante la Chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Rita a Milano. La scritta in questione, "Aborto libero (anche per Maria)", rappresenta un'offesa non solamente alla Santa Vergine Madre di Gesù e nostra, ma a tutte le madri che con amore, sofferenze, rinunce ed angustie portano avanti ogni giorno la gravidanza scegliendo per la Vita e non per la Morte, anche di fronte, lo ribadiamo, a fatiche e sofferenze di ogni genere. Fortunatamente in quell'occasione ci pensò il Parroco della Chiesa, Don Andrea Bellò, a rispondere a questa orribile provocazione. Di seguito il testo della lettera del Parroco, che suscitò scalpore ed ammirazione anche sui social tanto da ricevere su Facebook ben 1590 condivisioni: «Caro scrittore anonimo di muri, Mi dispiace che tu non abbia saputo prendere esempio da tua madre. Lei ha avuto coraggio. Ti ha concepito, ha portato avanti la gravidanza e ti ha partorito. Poteva abortirti. Ma non l’ha fatto. Ti ha allevato, ti ha nutrito, ti ha lavato e ti ha vestito. E ora hai una vita e una libertà. Una libertà che stai usando per dirci che sarebbe meglio che anche persone come te non ci dovrebbero essere a questo mondo. Mi dispiace ma non sono d’accordo.
1 gennaio 2020
2020 ANNO BISESTILE, ANNO DI SCELTE SOLENNI E NON PIU' RINVIABILI
di Carmelo Maria Carlizzi
Mi piace innanzitutto riportare di Papa Francesco, delle sue prime parole pronunciate per il nuovo anno, alcuni stralci dedicati al rispetto del corpo e del ruolo delle donne (da huffington.post.it): E’ la donna fonte di salvezza e umanità per il mondo al centro del primo messaggio di Papa Francesco nel 2020: “Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna. Da lei, donna, è sorta la salvezza - ha detto il Papa riferendosi alla scelta di Dio di incarnarsi nel grembo di una donna - e dunque non c’è salvezza senza la donna”. Parlando della Madonna che si è presa cura di Gesù dalla nascita fino al calvario, il pontefice ha sottolineato: “È proprio della donna prendere a cuore la vita. La donna mostra che il senso del vivere non è continuare a produrre cose, ma prendere a cuore le cose che ci sono. Solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa ‘vedere dentro’: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà, Dio in tutto”. “E se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra - ha detto ancora il Papa -, ci stia a cuore la dignità di ogni donna”.
Nell’occasione del 18° anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, ripropongo qui di seguito dal mio libro “Un caso di schola” il capitolo X della Parte Seconda, appunto dedicato a questa terribile strage:
11 settembre2001 / 11 settembre 2019
Le Torri Gemelle, esperimento di lotta finale
11 settembre 2019 di Carmelo Maria Carlizzi
- Carmelo, visto che con Thomas Harris e Dan Brown abbiamo varcato l’oceano, così come ugualmente abbiamo fatto seguendo Amanda Knox, volevo chiederti cosa pensava Gabriella dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001, come l’aveva inquadrato e se gli aveva attribuito un qualche significato che lo collegasse a quanto sin qui abbiamo detto sul Mostro. Ricordo infatti qualche frammento di conversazione avuto con lei a tal proposito. - Altra domandina semplice come tutte quelle tue. Intanto attenzione all’anno: il 2001, che per convenzione è il primo anno del terzo millennio.
- Perché dici “per convenzione”? Ancora un mistero?- Nessun mistero questa volta. La risposta è semplice perché l’anno effettivo della nascita di Cristo va riportato sette anni indietro. Infatti nel VI secolo, per un errore di calcolo, l’inizio dell’era cristiana fu fissato all’anno 754 di Roma dal monaco Dionigi il Piccolo. Gesù in realtà è nato, così come risulta dalle cronache di Giuseppe Flavio, ma ancor più facendo altresì riferimento al Vangelo di Matteo, al capitolo 2 versetto 1, “al tempo del re Erode”, e al Vangelo di Luca, anche qui al capitolo 2 versetto 1, “quando era governatore della Siria Quirino”, più precisamente Publio Sulpicio Quirino. Quindi siamo tra l’8 e il 6 a.C., ed ecco perché per ottenere l’indicazione esatta del tempo attuale dell’era cristiana rispetto alla nascita di Gesù bisogna ricordare che il nostro calendario è indietro precisamente di sette anni. Questo è universalmente noto e accettato anche in ambito cattolico e dalla Chiesa, e lo puoi trovare serenamente spiegato nella Bibbia all’interno delle note dei due vangeli che ti ho appena citati allorché si parla, oltre che di Erode, in particolare di Quirino il console che con il famoso censimento determinò il viaggio di Giuseppe e Maria sino a Betlemme, nonché di tutti quei fatti che avevano già al tempo una precisa e documentata datazione.
SALVINI E DI MAIO – KRAJEWSKI E LUCANO:
PARALLELISMI IN CORSO FRA STORIE ITALIANE
13 maggio 2019
di Carmelo Maria Carlizzi
La commedia buffa che viene ogni giorno replicata da Salvini e Di Maio è ormai sempre più palese nei suoi meccanismi a quasi tutti gli spettatori, specialmente italiani. Che pur vorrebbero anche loro godere dei frutti possibili grazie a una maggioranza di governo numericamente davvero assai forte, ma che invece non possono divertirsi così come capita nell'assistere alle commedie di Scarpetta e di Eduardo per quanto ancora oggi tanto ci insegnano. Insomma i nostri due apparenti giocolieri hanno ormai cominciato a stancare, perlomeno gli spettatori più attenti.
E non è detto che da un momento all'altro non cominci verso il proscenio il lancio di uova marce e di quegli scarti alimentari che loro stessi ci stanno costringendo a conservare nel surgelatore perché la spesa sta diventando sempre più gravosa mentre gli avanzi appaiono sempre più preziosi.
L'INGEGNO UMANO: DALLA POMPA DI BICICLETTA ALL'ABORTO SECONDO EMMA BONINO
11 febbraio 2019
di Carmelo Maria Carlizzi
La sera di domenica 3 febbraio scorso guardavo per la prima volta un programma su Rai3, “Le ragazze”, che condotto da Gloria Guida narrava esperienze di vita di varie donne, note e meno note. Così assieme alla storia di Suor Paola conosciuta al pubblico quale tifosa sfegatata della Lazio e ben più meritoriamente perché impegnatissima nel recupero di giovani in difficoltà, scoprivo che Isa Barzizza, una famosissima attrice e soubrette che fece furore con Totò e Macario negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, alla morte del marito rimasto vittima di un incidente d'auto benché ancora molto giovane e nel pieno del successo aveva abbandonato le scene per dedicarsi esclusivamente alla figlia e ad un lavoro che poco aveva a che vedere con il precedente, salvo tornare molti anni dopo a recitare.
Ma oltre a Suor Paola e ad Isa Barzizza, il programma della Guida raccontava tra le altre anche la storia di una impegnata femminista che negli anni Settanta era in prima linea nella lotta per l'emancipazione della donna. Ricordava questa mia coetanea, come in quegli anni Settanta, assieme ad altre compagne di lotta aiutasse ad abortire quelle donne che non volevano portare avanti gravidanze indesiderate utilizzando un metodo rudimentale, ma a suo dire assai efficace e innocuo: una pompa di bicicletta!
Incuriosito e, lo confesso, nel contempo inorridito da questa notizia che appariva incredibile, l'indomani sono andato a documentarmi sul web scoprendo a riguardo un'infinità di articoli. Quanto avevo appreso era vero: a partire dal 1975 e sino ad oggi di tanto in tanto in varie occasioni i giornali tornavano a parlare di questa “tecnica”, tutti accompagnando gli articoli con una vecchia foto in b/n che ritrae una giovane Emma Bonino nell'atto di “operare” su una donna in posizione ginecologica distesa su di un comune tavolo all'interno di uno “studio” che non appare certo un ambulatorio medico, avendo accanto una terza donna in qualità di assistente con in mano una comunissima pompa di bicicletta, strumento indispensabile per applicare tale tecnica.
sabato 11 agosto 2018
GABRIELLA PASQUALI CARLIZZI, IMPUTATA DI FEDE!
di Carmelo Maria Carlizzi
Sono trascorsi 8 anni dal giorno in cui Gabriella ci ha lasciati eppure ad ogni anniversario si rinnova in chi l'ha conosciuta il ricordo di tanti suoi insegnamenti e principi, in particolare quelli che ci ha affidati dal momento in cui iniziò ad essere imputata di fede.
Tanti sono stati i motivi di tale imputazione e da tempo si è ormai compreso che sono tutti legati al suo essere una carismatica, ossia una persona che nel parlare e nell'agire trasmetteva all'esterno quanto sentiva che le veniva comandato nel cuore di dire e di fare.
Eccola quindi scagliarsi contro esponenti del malcostume, del crimine, della corruzione, ma in particolare verso coloro i quali da tali fragilità dell'animo umano ne avevano tratto motivo della loro crescita sociale, prima mascherandole quasi ne fossero invece virtuose espressioni, poi teorizzandone metodi e risultati, ma addirittura proponendosi o venendo proposti, quali modelli, ovvero quali campioni da invidiare e quando possibile da imitare.
Ma ancor di più Gabriella era una persona che sfidava il Male andandolo a stanare nei suoi santuari e di qui le sue scoperte ad esempio sul Mostro di Firenze, ma prima ancora di qui le sue indicazioni sul sequestro di Aldo Moro, di qui le sue dichiarazioni su Giulio Andreotti, su Bettino Craxi e su Silvio Berlusconi, che benché le abbiano procurato tanta sofferenza, vista la loro attualità hanno anche consentito e consentono tuttora a magistrati milanesi e palermitani di non mollare le prede, quelle ancora vive beninteso, che tengono ben strette fra i denti.
MATTARELLA E SALVINI – IL VECCHIO E IL NUOVO DELL'ITALIA DI OGGI – IL RITORNO DEL SACRO
venerdì 15 giugno 2018 di Carmelo Maria Carlizzi
Il presidente della Repubblica Mattarella nel resistere, per tutta la durata delle recenti vicende di maggio, alle rozze pressioni e poi alle altrettanto rozze minacce in particolare dei grillini e del loro rappresentante Di Maio, oltre ad esprimere un preciso diritto-dovere aveva dalla sua parte, al di là di ogni valutazione di merito, anche la forza dei numeri.
Mattarella ha infatti più compiti di quanto non si creda a cui attendere e da cui non può derogare, Mattarella ha l'obbligo-dovere di tutelare gli interessi e i diritti di tutti gli italiani, che lui rappresenta indistintamente quale che sia la loro appartenenza o meno agli schieramenti politici presenti in parlamento. Se, come è noto, ha ritenuto che uno dei ministri inseriti nella lista propostagli dai gruppi politici vincitori delle elezioni del 4 marzo scorso non possedesse tutti i requisiti necessari ad adempiere agli interessi del Paese, quale presidente della Repubblica poteva a buon diritto rifiutarne la nomina, salvo poi spiegarne le ragioni e a sostenerle nelle sedi opportune. La popolazione italiana è costituita da 60,5 milioni di persone, mentre gli elettori che hanno votato per il Movimento 5 Stelle e che quindi si riconoscono in Di Maio che si proclama rappresentante del maggior partito politico del Paese, sono stati 10,7 milioni. Se anche fosse accaduto di dovere aggiungere a tale schieramento l'intera compagine di cittadini che ha votato per la coalizione di centrodestra, e pari ad ulteriori 12,147 milioni, complessivamente sarebbero risultati contrari al parere di Mattarella 22,847 milioni di elettori, su 51,3 milioni di elettori aventi diritto. Però sappiamo che questo non è avvenuto, giacché Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, pur con qualche esitazione e distinzione non hanno appoggiato il M5s in questo intento.
ALLA RICERCA DI UN GOVERNO POSSIBILE – al Via da tempo il campionato italiano di ciclismo in salita, con Mattarella che dopo oltre quaranta giorni è ancora in attesa sulla linea del Traguardo
lunedì 16 aprile 2018
di Carmelo Maria Carlizzi
“Stanno arrivando, eccoli, sono all'ultima curva Signor Presidente! No, chiedo scusa, ma non sono ancora loro!”. L'attesa sul Colle Quirinale dell'arrivo dei campioni vincitori pare che debba proseguire ancora un po'. Eppure Di Maio e Salvini hanno da tempo raggiunto l'obiettivo in precedenza ossessivamente e solennemente da ciascuno di loro annunciato agli Italiani: “Il 4 marzo gli elettori ci conferiranno il mandato di governare il Paese!”. Frase talmente ripetuta, e a tal punto determinata negli aaccenti dei due leader, che non poteva che essere basata su certezze provenienti da sondaggi effettuati davvero dal fior fiore di professionisti del settore. O costituire atto di fede in speciali profezie ricevute dall'alto. Oppure basata sull'esito di particolari fioretti da loro offerti, sebbene sappiamo che non sono notoriamente gente di chiesa. Ma come taluno sostiene, il risultato delle elezioni politiche potrebbe essere stato raggiunto proprio grazie a ripetuti e potenti rituali officiati dal mago Otelma (bifronte di Amleto) e proposti pubblicamente a partire dal 2016 con 17 maghi occultisti proprio a Firenze e prima del referendum del 4 dicembre “per asfaltare il puffo”, ma poi proseguiti in altre occasioni e sempre contro Renzi. Magia bianca o nera che fosse quella di Otelma, magia nera o bianca o arcobaleno o un castello di balle che fosse quello che ha portato al crollo del Pd, sta di fatto che i più attoniti del risultato elettorale sono proprio i vincitori, grillini e centrodestra, che da più di quaranta giorni vagano rintronati nelle stanze vuote del potere come asini tra i suoni. Maghi ed esperti non hanno ottenuto né previsto nulla oltre la vittoria!
A MACERATA QUESTA VOLTA IL RITO ELETTORALE PROPIZIATORIO SI SVOLGE CON LA MOSSA DEL CAVA...LIERE
venerdì 2 marzo 2018
di Carmelo Maria Carlizzi
Ero da tempo alla ricerca di elementi che rispondessero alla domanda su “cosa avrebbero fatto questa volta i poteri dell'Antistato nell'imminenza delle elezioni politiche di domenica 4 marzo per insediarsi con programmi rinnovati e rafforzati nuovamente al potere, così come fecero con le stragi di magistrati e di altri, prima e dopo le elezioni del 7 aprile 1992. La risposta sembrerebbe purtroppo essere arrivata con il ritrovamento il 31 gennaio del corpo di Pamela Mastropietro, la sventurata ragazza romana di 18 anni drogata, uccisa e poi smembrata in tanti pezzi sembra da tre giovani migranti nigeriani: Desmond Lucky, 22 anni e Awelima Lucky, 27 in quanto richiedenti asilo e uno irregolare, Innocent Oseghale, 29 anni.Sono loro i tre presunti assassini di Pamela Mastropietro, tre richiedenti asilo all'Italia. L'orribile fatto accaduto nel capoluogo marchigiano mi ha riportato alla memoria l'altrettanto orribile episodio della Bibbia narrato nel libro dei Giudici al cap. 19. In esso si racconta come un levita giunto quale forestiero nella città di Gabaa in Giudea abbia a sua volta, al culmine dell'indignazione, smembrato in dodici pezzi il corpo della sua concubina da lui trovata morta al mattino, dopo che era stata violentata per tutta la notte dai malvagi abitanti della città presso cui loro due avevano trovato ospitalità per la sera.
23.01.2018 Border Nights puntata 258, ospite Carmelo Carlizzi
In questa puntata primo ospite Gianni Lannes che ci parlerà delle bombe e degli ordigni nascosti nei nostri mari. Secondo ospite Carmelo Carlizzi che ci presenterà in esclusiva i temi del suo ultimo interessantissimo libro disponibile a breve nelle librerie, tema predominante le vicende del Mostro di Firenze, analizzate non solamente da un punto di vista storico e di cronaca, ma stavolta anche da un punto di vista spirituale, con nuove e straordinarie rivelazioni! Il tutto coronato dagli interventi di Paolo Franceschetti, che di queste vicende è stato negli anni un attento ricercatore ed un infallibile divulgatore!
IL MOSTRO DI FIRENZE DI NUOVA GENERAZIONE – I FRENETICI PREPARATIVI POICHÉ FRA 20 GIORNI SCATTA IL CONTO ALLA ROVESCIA DELL'ANNO CHE PRECEDE IL GRANDE GIUBILEO DEL MOSTRO DI FIRENZE!
mercoledì 2 agosto 2017
di Carmelo Maria Carlizzi
Finalmente! Dopo tanti annunci, ammiccamenti e colpi di teatro estemporanei, alla fine della fiera dagli antri occulti, dai laboratori esoterici più segreti, dalle fiammeggianti fucine, quelle stesse dove si lavorano con regole alchemiche il ferro e il vetro, ci si prepara a far saltar fuori il Mostro di nuova generazione. Proprio quasi a cinquant'anni dalla nascita del primo in quel lontano 21 agosto 1968 o più probabilmente quel 22 subito dopo l’ora zero.
A tal riguardo, dagli scienziati di queste cose sono state fatte uscire, ossia rese visibili, le prime scintille delle lavorazioni già pronte e necessarie per stabilire una continuità.
Per dare inizio alle danze intanto ecco spuntar fuori un ex legionario Giampiero Vigilanti, 86 anni suonati, naturalmente originario del Mugello, da quasi cinquanta serenamente fra i denti di Paolo Canessa, con a suo dire sulla coscienza alcune centinaia di Vietcong ammazzati in Corea, possessore di armi regolarmente detenute e relativi proiettili, notoriamente frequentatore occasionale dei compagni di merenda e di tanti personaggi vivi e defunti balzati o nascosti agli onori delle cronache dell'ultimo mezzo secolo.
giovedì 14 luglio 2017
A CAPACI E A VIA D’AMELIO SI GIOCA ANCORA L’ONORE DEL PAESE
In prossimità della ricorrenza della strage di Via d’Amelio del 19 luglio 1992 che seguì a quella di Capaci del 23 maggio, a voler rispondere a quei galantuomini dell’Antistato e della Mafia che hanno voluto ricordare le loro gesta con la distruzione nei giorni scorsi del busto dedicato a Giovanni Falcone nella scuola di Palermo a lui intitolata, mi piace qui riproporre una mia corrispondenza di oltre due anni fa con Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Il coro di esecrazione espresso da tante parti di quel gesto di sfregio, certamente per lo più sincero è da condividere in pieno, ma a mio avviso non risolve l’enigma tuttora aperto su chi sono stati mandanti ed esecutori delle due stragi e sul perché delle stesse. Così come non lo risolvono le cerimonie di commemorazione che si ripetono ad ogni anniversario.
di Carmelo Maria Carlizzi
Ecco la mail da me inviata a Salvatore Borsellino:
Signor Borsellino, poco fa casualmente ho riaperto una mail inviatale oltre un anno fa e che ritengo lei non abbia letto o che l'abbia scartata chi gestisce tale suo indirizzo di posta. Infatti la semplice curiosità avrebbe dovuto indurre il lettore ad approfondire cosa io per discrezione non avevo raccontato. Ma voglio insistere nel dirle del ruolo che mia moglie (Gabriella Pasquali Carlizzi deceduta l'11 agosto 2010) ebbe a svolgere dall'aprile al luglio 1992 a riguardo delle stragi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E quindi stavolta le invio un brevissimo racconto.
Domenica 1 gennaio 2017
ECCOCI A COMINCIARE UN NUOVO ANNO!
Vogliamo anche noi tracciare il consueto bilancio consuntivo del 2016 e preventivo del 2017 relativo alla situazione economico-politica italiana, ma ancor più a quella sociale e morale.
di Carmelo Maria Carlizzi
Intanto per prima cosa non si può non osservare l’ipocrisia che si nasconde dietro l’evento politico ritenuto più importante del 2016 e cioè quello del referendum che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi e alla nascita del governo Gentiloni. Infatti si è voluto attribuire a tale consultazione popolare, che sarebbe dovuta avvenire su alcuni temi ben delimitati, addirittura il significato di una generale chiamata alle urne, quasi si trattasse di votare una nuova costituente. E nella trappola dell’ipocrisia sono caduti il governo e i partiti che lo sostenevano. Ma non i cittadini i quali hanno attribuito al “Sì” ben il 41% dei voti che, pur costituendo di sicuro minoranza numerica, costituiscono invece una maggioranza schiacciante se la si legge esprimere comunque l’unico intento unitario di rinnovamento per un Paese al palo proprio dal 1992, allorché iniziava a fermentare la pasta che condita con il patto di sangue delle stragi di Falcone e Borsellino e dei diversi altri attentati a Roma, Milano e Firenze, avrebbe messo in tavola Forza Italia e con essa l’avvio il declino veloce dell’economia, della politica e ancor più della morale, di ogni morale. Decadenza culminata nei balletti orgiastici che si svolgevano durante le cosiddette “cene eleganti” nelle case di Berlusconi a Milano, a Roma e in Sardegna, che da fatto privato saltarono fuori come il massimo dei sogni degli italiani che così divenivano dimentichi invece delle proprie miserie, per l’identificazione che in loro avveniva magneticamente attratti come erano a immedesimarsi nelle vicende di uno degli uomini che da più indebitato d’Italia era divenuto uno dei più ricchi del mondo.