domenica 22 novembre 2016
MA SE DIO NON ESISTE DI CHE STIAMO A PARLARE
Breve disquisizione sull’anatema del domenicano padre Giovanni Cavalcoli a “Radio Maria” e sulla risposta del Vaticano
di Carmelo Maria Carlizzi
L’assalto portato a nome dei cristiani da taluni qualificati esponenti del Vaticano al domenicano padre Giovanni Cavalcoli, che da “Radio Maria” nei giorni scorsi aveva assimilato il recente terremoto che ha colpito numerosi centri abitati di Lazio, Umbria e Marche alla punizione di Dio per le unioni civili intese come quelle fra omosessuali, è secondo me il trionfo dell’ipocrisia.
Il riferimento a Sodoma e Gomorra di padre Cavalcoli è storicamente e teologicamente ineccepibile, poiché si riferisce alle coppie dello stesso sesso che desiderando vivere more uxorio consolidano tale intento sposandosi civilmente in comune. Dio ha realmente colpito quelle antiche città in quanto vi si praticava la sodomia, ossia la congiunzione carnale fra uomini, pratica che appunto dalla città di Sodoma prese il nome.
lunedì 22 agosto 2016
MA CHE COMBINAZIONE: IL MOSTRO E’ DAVVERO TORNATO A FIRENZE!
Questo lo affermiamo noi mentre intanto sulla pagina web de La Nazione di oggi 22 agosto Amadore Agostini così commenta un fatto accaduto pochi giorni fa: Il giorno di Ferragosto è stata ritrovata una Beretta calibro 22 LR, in pessime condizioni, spiegano i carabinieri, lungo il torrente Ensa, poco oltre la frazione di Ronta appena superata la località Madonna dei Tre Fiumi in direzione Razzuolo…
http://www.lanazione.it/cronaca/mostro-indagine-pistola-1.2447219
di Carmelo Maria Carlizzi
Ho letto alcune considerazioni di Vincenzo Mastronardi riportate dall’AGI a seguito del ritrovamento nel pomeriggio di sabato 26 del corpo senza vita della fanciulla Yara. Indicava al momento le tre ipotesi possibili del criminologo: che Yara fosse stata vittima di un pervertito, di una setta satanica o di un rapimento per riscatto o per errore.
Spesso Gabriella e Mastronardi si sono scambiate valutazioni e fonti specialmente in riferimento a crimini seriali.
La nostra convinzione, che poi fa seguito agli studi di Gabriella condotti sul campo, è che il Mostro per eccellenza si sia rifatto vivo e con il suo solito stile facilmente riconoscibile: quello dell’impunità, dell’evidenza dei comportamenti esibiti, del dosaggio accorto di pubblicità e di silenzi.
Su questo non ci sono mai stati dubbi; come si dice, lo aspettavamo al varco; e se non lo anticipavamo era solo perché non vogliamo in alcun modo legarci a lui e alle sue “libere” iniziative. Il Mostro circola liberamente, colpisce premeditatamente, attende, osserva, dirige il dibattito, detta silenzi, recepisce o indovina esigenze, offre unilateralmente la propria esperienza, si coordina sapientemente con gli avvenimenti nel mondo e con le più diverse esigenze rituali.
La scena internazionale è da alcuni giorni occupata in particolare da tre vicende: il terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda, la serie di rivolgimenti nei paesi arabi e musulmani e … la persistenza al governo del nostro Cavaliere.
Partendo dall’ultima dobbiamo dare atto al capo del Governo che è solo grazie a lui e alle sue iniziative se l’Italia è al centro dell’interesse mondiale. Nemmeno il Papa riesce ultimamente ad attirare tanta attenzione pur avendo quale fonte di ispirazione e di spunti etici a portata di mano la beatificazione di Giovanni Paolo II; anzi pare che tutti gli esponenti della Chiesa che dovrebbero essere delegati come d’uso per richiami e tirate d’orecchie, vadano invece defilandosi, preferendo anch’essi il ricorso a percorsi riservati, a svicolare, a sistemarsi le sottane, a tentare di disporre diversamente le carte, anziché – come si suol dire – “prendere il toro per le corna” (in verità lui si è definito un torero).
Venerdì 25 Marzo 2011
La sensazione che si ricava da quanto sta accadendo oggi nel mondo è non tanto di confusione, ma di indeterminazione ed incertezza, sul da farsi per chi governa e sul futuro per noi comuni mortali. Non si sa bene come leggere i diversi avvenimenti. Infatti questi dominano la nostra giornata togliendo chiarezza a quanto ciascuno di noi pur deve esplicare. Il villaggio globale su cui sembravamo tutti d’accordo quale realtà attualmente condivisibile è saltato per lasciarne intravedere vagamente la formazione di un altro. I punti di riferimento appena ricostituitisi paiono già essere venuti meno.
I paesi arabi sono tutti in gran fermento per le manifestazioni che ne stanno destabilizzando i diversi governi, siano essi dittature o monarchie dal pugno più o meno pesante. Ma sommovimenti di uguale prossimo fragore sono in ebollizione altrove, ovunque.
Le economie di tutti i paesi che già stentavano a trovare una accettabile stabilizzazione, tra crisi petrolifera indotta e terremoto giapponese, sono ora di nuovo nella necessità di individuare orientamenti e metodi ancora una volta del tutto nuovi.
In passato bastava che un’aquila volasse in una certa direzione sulle teste dei soldati romani per distoglierli da un’impresa militare che, a giudicare dai simboli del Fato – che loro sapevano leggere bene – li illuminava con provvidenziali segnali scritti nelle coincidenze.
I genitori di ogni tempo si sono sempre premurati di avvertire e mettere in guardia i figli contro i lupi in agguato e contro le prese della corrente, contro i coltelli, e contro le caramelle offerte dagli sconosciuti.
Anche un uomo primitivo sapeva che il fungo colorato ed invitante, l’amanita falloide, quella in cui i Puffi costruivano le loro pittoresche abitazioni, era causa di un sonno eterno, ma non come quello di Biancaneve con teca di vetro e bellezza preservata in eterno, bensì orrendo e livido come solo la morte può essere.
Tuttavia sussistono strenuamente, in tutta normalità, gli irriducibili aficionados dell’atomo, del colorante artificiale, del disboscamento felice, della scalata sociale e del “freghiamocene dell’avvenire degli altri”, come ci insegna gran parte della classe al potere. Del resto cosa ci aspettavamo? Il loro motto è semplice: “Se qualcosa sale, qualche altra deve scendere!”, ed è chiarissimo come il sopruso e la legge della giungla siano il loro quintessenziale concetto di Evoluzione.
Ma veniamo alla mia gente, che è anche la vostra gente. Per capirlo basta solo chiudere gli occhi e dimenticare il colore della pelle e gli occhi a mandorla. Il dolore e le lacrime sono esattamente gli stessi, ed il senso di perdita dell’Aquila è simile a quello che ora provano a Fukushima. Città rase al suolo dalla potenza della natura.
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