Una finestra nuova, per tutti, aperta sulla strada, sul mondo, ... lontana dai poteri, vicina alla gente, ... curiosa, rispettosa, amica, ... aperta allo scambio, alla battuta, al saluto, alla discussione, alla polemica, ...incline alla pace, ... ansiosa di verità, ...anche provocatoria se necessario, ... puntuale, ... intrigante, ... attesa, ............

 

lunedì 11 agosto 2014

A QUATTRO ANNI DALLA SCOMPARSA DI GABRIELLA ANCORA IL NUMERO CHE CONTA E’ IL 22, MA INTESO COME 2 + 2 CHE NEL NOSTRO CASO NON FA QUATTRO. INFATTI SONO PRESENTI ATTUALMENTE NEL NOSTRO PAESE CONTEMPORANEAMENTE DUE PAPI E DUE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO. L'ITALIA FA SEMPRE LE COSE PER BENE E IN ABBONDANZA.
Il mondo come sappiamo è in continua evoluzione e anche oggi a quattro anni dalla scomparsa di Gabriella effettivamente le cose per diversi aspetti paiono molto cambiate. Un nuovo papa, Francesco Bergoglio, ha improvvisamente e rapidamente rivoluzionato le regole che da duemila anni si erano andate formando attorno al ruolo di vicari di Cristo attribuito a Pietro e ai suoi successori.

di Carmelo Maria Carlizzi

 

domenica 22 giugno 2014

“LA ’NDRANGHETA È QUESTO: ADORAZIONE DEL MALE E DISPREZZO DEL BENE COMUNE”, è quanto ha dichiarato Papa Francesco sulla Piana di Sibari in Calabria davanti a duecentomila fedeli. E quindi, aggiungiamo qui, i mafiosi nella qualità di operatori di male sono adoratori di … Satana. Certo il Papa, in un estremo segno di ammonimento e di carità assieme, questa appendice così specifica non l’ha voluta esprimere, ma può senza tante sofisticazioni essere considerata scontata, sottintesa.
Dopo i cinquant’anni di scorrerie del mostro di Firenze contro l’amore della coppia uomo-donna, dopo l’attacco alla famiglia da parte di Satana con i femminicidi a ripetizione ormai da tanti anni e dopo gli ultimi efferrati incomprensibili massacri di intere famiglie a Bergamo, a Motta Visconti, a Tempio Pausania… dopo le crocifissioni di prostitute e cristiani, ecco la risposta di Papa Francesco che comincia dalla criminalità organizzata con l’attacco frontale portato nel cuore della Calabria e che costituisce una vera e propria dichiarazione di guerra al male assoluto.
di Carmelo Maria Carlizzi

20.05.2014 Border Nights puntata 125, ospite Carmelo Carlizzi

Ospiti della puntata, condotta da Fabio Frabetti, sono Gianfranco Carpeoro, Carmelo Maria Carlizzi e lo scrittore Roberto Dal Bosco. Con il contributo di Paolo Franceschetti si parla di mostro di Firenze, dei possibili collegamenti con il Forteto, dell'omicidio Meredith e dei messaggi simbolici che potrebbero contenere, a cominciare dal cosiddetto caso della donna crocifissa.
Border Nights va in onda ogni martedi in diretta dalle 22 su Web Radio Network. Per intervenire: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. blog http://bordernights.blogspot.it gruppo Facebook Border Nights

Ascolta "Border Nights, puntata 125 (20-05-2014)" su Spreaker.

mercoledì 7 maggio 2014

IL MOSTRO E’ TORNATO … “A” FIRENZE!
IL DELITTO DI UGNANO E LA SERIE DI CROCIFISSIONI ATTORNO A FIRENZE

Intervista di Paolo Franceschetti a Carmelo Maria Carlizzi

- Sono venuto per parlare con te Carmelo, ma mi sento come se incontrassi Gabriella. Ti disturba questo mio approccio, questa confidenza in avvio di intervista?
- No, per nulla. Del resto nel risponderti sarà inevitabile che nelle mie parole e su questo argomento ci sia un po’ ma forse anche tanto di Gabriella e chissà che non mi scappi di bocca qualche dichiarazione eclatante nel suo stile… Stiamo a vedere, dipende da quel che mi chiederai. Naturalmente prendi questa nostra chiacchierata come un viaggio nel mistero, infatti oggi mi va di accompagnare te e quanti ci leggeranno in un viaggio particolare… niente di “fumoso” naturalmente. Stai tranquillo, voglio solo dire che non ci faremo una canna collettiva.
- Carmelo, Il Mostro “a” Firenze è il titolo della trilogia in otto volumi editata nel 2009 da tua moglie Gabriella, ma lei ha dedicato in precedenza alla storia del mostro anche Lettera ad Alberto sul Mostro di Firenze, poi Gli affari riservati del Mostro di Firenze e infine Meredith Kercher - un delitto imperfetto. Dunque ora le ultime suggestioni mediatiche del genere dicono che da un paio di giorni il Mostro si è rifatto vivo a Ugnano alle porte di Firenze, ai confini col territorio di Calenzano che fu teatro di alcuni dei delitti delle coppiette …
- Sì, in particolare quello di Susanna Cambi e Stefano Baldi del 22 ottobre del 1981 …
- Carmelo, possiamo dire davvero che il Mostro di Firenze è tornato?
- Non esattamente. La dizione giusta è che: il Mostro è tornato “a” Firenze.
- E perché a Firenze?
- Per la suggestione del posto, per la tradizione, per l’effetto mediatico. Costruire un analogo effetto che so, a Senigallia o a Como, richiederebbe anni e anni, e nuovi numerosi delitti e una scenografia adatta, insomma una faticaccia per lui. Mentre lì “a” Firenze è ormai tutto pronto, come in un teatro di posa di Cinecittà.

 

giovedì 30 gennaio 2014

AMANDA E RAFFAELE OGGI SONO STATI GIUDICATI
DALLA CORTE D'ASSISE D'APPELLO DI FIRENZE COLPEVOLI
DELL'OMICIDIO DI MEREDITH KERCHER

di Marcelo Mariani

La corte ha impiegato quasi dodici ore, più tempo di quello previsto dallo stesso presidente Alessandro Nencini e con ripetuti slittamenti di orari, per l'uscita dalla camera di consiglio, segno di un esame sofferto degli atti e delle circostanze. Alle 21,55 la sentenza finalmente c'è stata ed è stata di condanna: inflitti 28 anni e sei mesi ad Amanda Knox, 25 anni a Raffaele Sollecito.
Con la sentenza c'è stata anche la sorpresa, poiché questo esito non era per nulla scontato. Seppure la Cassazione aveva riformato la sentenza della Corte d'Appello di Perugia rimettendo il processo a Firenze, le prove della colpevolezza dei due giovani, per lo meno nel linguaggio mediatico apparivano assai fragili e gli indizi non così concordanti da determinare limpidamente la certezza che nei giudici avrebbe prevalso la decisione della colpevolezza. Questo nel processo mediatico, delle tv e dei giornali. Ben più difficile addentrarsi invece nei percorsi giuridici che poi costruiscono le ragioni di una sentenza e quindi dell'invio al carcere per un così lungo periodo di due giovani che, appena usciti dai banchi del liceo, avevano oltre sette anni fa affrontato in maniera spensierata come tutti i giovani l'ebbrezza della libertà lontani da casa, in una cittadella degli studi internazionale, dove non ci si perde come in una metropoli, ma ci si incontra di continuo oltre che nelle aule d'università, nei pub, in piazza, nei parchi, nelle case dei compagni di studi e quindi subito si formano amori, amicizie, gruppi e solidarietà. E sogni. Che durano a volte una stagione d'esami, a volte tutta una vita. Come nel caso in questione allorché in questo piccolo crogiolo che è Perugia, nella vicenda sono rimasti coinvolti quattro giovani di quattro Paesi diversi.

Dvd Doppio
FRANCESCO NARDUCCI L'ULTIMA VITTIMA DEL MOSTRO DI FIRENZE